Alcuni mesi va vi abbiamo parlato di The Gift, storica band portoghese, pressoché sconosciuta in Italia. Lo avevamo fatto dopo aver assistito al concerto di Barcellona, sul palco del Barts, un locale che si trova sulla Parallel, in quella che viene definita la Broadway catalana.
L’esperienza ci era piaciuta e così abbiamo deciso di bissare l’esperienza, puntando ad assistere al concerto “casalingo” a Lisbona.
Così è stato. Appena annunciato che l’Altar Tour avrebbe fatto tappa al Coliseu della capitale portoghese immediatamente ci siamo mossi per prenotare il viaggio.
La trasferta lusitana, in realtà, non è stata entusiasmante. Per tutto il week end siamo stati travolti da fortissimi temporali, che ci hanno bagnato anche le ossa. Insomma un vero disastro, parzialmente ridimensionato dalla gradevolezza dello show dei The Gift.
Circa 7mila persone hanno assiepato alla sala che ospita i principali concerti indoor. Niente più poltrone (così come era avvenuto a Barcellona), ma tutti in piedi, così come si conviene in un concerto rock.
Dobbiamo confessare che la scaletta (parzialmente modificata rispetto a Barcellona) ci ha confermato che il gruppo è davvero una bomba, in grado di trascinare il pubblico e di coinvolgerlo in balletti e cori. Anche il momento in cui è stata raggiunta una dimensione più intima, con alcuni brani acustici, la partecipazione dei fan è stata commuovente.
E’ davvero un peccato che questo gruppo non sia conosciuto dalle nostre parti, ma d’altra parte, quanti artisti famosi nel proprio paese, sono dei carneadi appena attraversate le Alpi?
Il nostro consiglio è di cercare (magari su youtube) qualche filmato del concerto e magari scoprirete cosa vi siete persi.
Ringraziamo la The Gift per l’invito portoghese.
Di seguito la scaletta del concerto.
Lost and found, Hymin to her, Vitral, Big fish, Malifest, Doctor, Race is long, Guess why, Song for blue heart, Primavera, Music, 1977, Driving you slow, 11.33, Ok! Do you want something simple, Rgb, Always better if you wait for the sunrise, Love without violins, Clinic hope, You will be queen, Facil de entender, Question of love.
Foto e Testo di Vincenzo Nicolello
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