Tain è il padrone del suo album Ufologia, un viaggio tra suoni sintetici e melodie particolari, in cui la sperimentazione coglie il segno. Per capirne di più, leggete la nostra intervista al Signor Tain.
1- Hai messo in piedi un progetto particolare e fuori dagli schemi. Parlaci di come è nato il tutto e di come lo stai portando avanti..
TAIN: Riassumendo un po’, diciamo che è nato tutto dal fatto che non avevo più progetti musicali in ballo dato che la mia band si era sciolta circa un anno prima. Avevo un vecchio brano con suoni più elettronici da finire. Da tempo volevo sperimentare un po’ con suoni diversi dal mio solito, quindi ho preso la palla al balzo. Ho iniziato per puro divertimento a cazzeggiare con sintetizzatori creando basi interessanti che mi divertivano e la cosa mi ha subito rapito. Era molto coinvolgente e non sono riuscito a resistere alla tentazione di scriverci sopra dei testi.
Il resto, come si suol dire, è storia. Solo quando mi sono reso conto che avevo già scritto 6 / 7 canzoni ho deciso di farne un album.
Come lo sto portando avanti? Prima di tutto mi preme suonarlo live, e nonostante l’abbia prodotto in casa con suoni elettronici, ci tengo tantissimo che durante il live tutto quello che si sente sia suonato veramente, in poche parole, niente basi.
Per fare questo sono riuscito fortunatamente a mettere insieme una band creata appositamente per il progetto “Ufologia” composta da mio fratello Marco con cui avevo una band (in arte Fioramante, anche lui cantautore, consiglio l’ascolto), un mio caro amico, Ceba, batterista della mia precedente band ora in veste di moog-ista nonché agente “S” dei MIB (attenti, durante i nostri live il neuralizzatore lo usa ogni volta che facciamo una cappellata, quindi, spesso) e infine Paolo Franco, un amico che nel ruolo di batterista-elettroacustico ci meraviglia con le sue miscele tra pad elettronici e la cara e vecchia batteria acustica. Ci stiamo divertendo a suonarlo, non avevo mai suonato questo genere musicale live e devo dire che mi ha stupito in maniera positiva.
L’album è già disponibile sulle più famose piattaforme musicali come Spotify, Apple music ecc… e non disdegno affatto interviste web, ospitate in radio locali e recensioni.
2- Ci sembra che in alcuni tratti del disco il riferimento agli alieni sia salvifico. L’umanità va cambiata a tempo di musica aliena?
TAIN: Chi lo sa, non ci resta che sperarlo. Se ci fosse una civiltà aliena che ci osserva e ha intenzione di intervenire per salvare qualcosa, quello che salveranno sarà il pianeta, non credo che noi saremo inclusi nel piano di salvataggio o almeno non interamente noi.
Come racconta l’ultima traccia dell’album “Abduction”, potrebbero inseminare i nostri esemplari di razza femminile con seme alieno, cosicché nel corso degli anni il nostro pianeta diverrà il loro pianeta. Paura? No? Forse dovreste!!
3- Quali sono tre dischi che hanno formato il carattere di Tain?
TAIN: Posso dirne solo tre?? Peccato. Beh sicuramente i dischi che ascoltavo da ragazzino quando il carattere era molto più plasmabile e influenzabile, quindi non possono mancare:
Blood Sugar Sex Magic dei Red Hot. Make Yourself dei miei adorati Incubus E ….. Led Zeppelin dei Led Zeppelin
Lo so , nessuno di loro c’entra nulla con il mio primo album da solista “Ufologia” Ma l’ho detto, volevo sperimentare. E poi adoro anche alcune opere di Mozart ma ciò non vuol dire che suonerei quel genere di musica (anche perché non ne sono proprio in grado).
Sono felice anzi di essere riuscito a distaccarmi dagli artisti che preferisco e di non apparire come la brutta copia di qualcuno.
4- Parlaci di come componi arrangiamenti e liriche. Fai tutto da solo?
TAIN: Si faccio tutto da solo, non adotto una metodologia fissa o regole di scrittura che seguo per scrivere ed arrangiare un pezzo. A volte inizio da una chitarra e canto una melodia a cui metterò delle parole in seguito, a volta nasce tutto insieme testo e accordi, altre volte creo musica attorno ad un testo che ho già scritto in precedenza… purtroppo non so darvi la ricetta… se ne avessi una, scriverei un brano al giorno.
Sono arrivato a pensare che non sono io a farlo ma un’energia cosmica che mi usa come tramite. Mi spiego meglio: immaginate che ci sia nel cosmo un’energia che cerca un canale per entrare nella nostra dimensione. Questa energia non ha forma nè colore nè odore, è pura energia. Fluttua nel continuum in cerca di un passaggio compatibile. Fingiamo che scelga un pittore, ne uscirà un dipinto (bello o brutto che sia sarà un dipinto).
Se scegliesse uno scultore, ne uscirebbe una scultura e cosi via.
Ora se la stessa energia scegliesse un Mozart ne uscirebbe un’opera che diventerebbe patrimonio dell’intera umanità. Se invece la stessa energia scegliesse uno scienziato troverebbe chissà quale formula segreta per la vita eterna o altro.
Chi lo sa, potrebbe succedere qualsiasi cosa. Nessuno è al sicuro, in ogni caso tenete le antenne aperte, potrebbe scegliere voi e qualsiasi cosa facciate sarà una ficata! Detto questo vi invito ad ascoltare Ufologia.
Intervista a cura di Andrea Alesse