St. Vincent– aka Annie Clark – è arrivata ieri sera al Circolo Magnolia di Segrate (MI) per presentare il suo nuovo album Masseduction, uscito il 13 ottobre su Loma Vista Recordings. Noi eravamo lì, tra la folla di un Circolo che aspettava l’unica data italiana dell’artista multiforme e poliedrica che risponde al nome di St. Vincent.
Aspettavamo un’icona di aggressività e personalità, che nel suo “Fear the future tour” utilizza la musica come pretesto e l’elettro-rock come illusione e veicolo di trasmissione, per essere ogni volta una persona nuova. E allora, via il soft rock e l’aproccio minimal, sul palco St. Vincent è con la sua band di tre elementi, di cui i due uomini sono messi in un angolo imbavagliati e resi anonimi, solo per suonare batteria e keyboard. Largo alle donne, lei e la sua corista/bassista, largo al talento e alla follia sensuale e preparata di un live che sarà uno dei migliori dell’immensità del Magnolia estate 2018. Il set è figlio dei Kraftwerk, con led spigolosi e quattro piedistalli, uno per ciascun componente di un live condotto dalla divinità di una St. Vincent che è fiammante come il suo vestito color arancione, mentre le sue chitarre cambiano spesso colore. E se è vero che le luci fanno l’oggetto e mai il contrario, allora è anche vero che le luci hanno aiutato e non poco la nostra artista a mettere in prima fila il suo ritrovato suono distorto, capovolto spesso in un andirivieni di groove ballabili. Bisogna divertirsi, ma bisogna anche alzare il pugno come fa sovente St. Vincent, in una posizione tipo che viene inneggiata con un eloquente “fight the Power” prima della bomba cantata di Masseduction. Tra distrazione e educazione di massa, St. Vincent canta la frustrazione del nostro tempo populista, sdegnata ma con il ritmo delle La Tigre e l’elettro combat rock reso unico dalla sua voce. A carponi sulla chitarra o in piedi a mo’ di manichino, la provocazione di St. Vincent è figlia di Madonna e delle delle riot grrl, ma è ben salda nel 2018.
Se il ritmo di Pills fa di nuovo divertire i presenti con un inizio rallentato e una continuazione turbinica in cui St. Vincent si muove a passettini, altre canzoni portare in scena (Sugarboy e Los Angele su tutte) sono figlie della nuova scrittura della diva di Tulsa. Una diva che canta d’amore, quello vero e non stereotipato, perché a Milano questa è anche la settimana dei diritti con il MilanoPride, ed anche per questo il live di St. Vincent è stato piu bello e significativo di tanti altri-
A buon intenditor…
Nel ringraziare DNA Concerti per il graditissimo invito e il Circolo Magnolia per la consueta ospitalità, vi lasciamo ad una selezione scatti della serata a cura del nostro Stefanino Benni
Andrea Alesse (live report)
Stefanino Benni (photo)
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