Sem&Stènn o Salvatore&Stefano sono una coppia artistica ed anche una coppia nella vita. Sono nel mondo della musica ormai da qualche anno. Nella Milano da bere sono noti nell’ambiente dei club, dove fanno i dj. Nella scorsa estate hanno accettato di partecipare ai provini di XFactor. Vestiti da meccanici in tuta giallorossa hanno stupito i giudici con il loro inedito e sono entrati nei 12 finalisti che hanno partecipato ai live. Il loro mentore, Manuel Agnelli, ha scommesso moltissimo su di loro, vuoi per la loro proposta musicale originale, vuoi per gli ampi margini di miglioramento.
Come diamanti grezzi hanno iniziato l’avventura, superando in modo disinvolto le prime due eliminazioni. Poi un bel giorno è accaduto l’imponderabile. Giunti al ballottaggio con i colleghi di squadra Ros, per scelta di Agnelli sono finiti al televoto e il pubblico da casa ha infranto il loro sogno di andare avanti.
A partire dal giorno successivo, i due ragazzi si sono ritrovati a raccogliere i loro cocci ed affrontare la disillusione. Immediatamente hanno cercato di ricostruire la loro carriera, cavalcando l’onda di celebrità che il talent gli aveva regalato. Sono entrati in sala di incisione e hanno pubblicato il loro primo disco Offbeat uscito alcuni giorni fa su etichetta Inri. Immediatamente è iniziato il tour degli instore e quello dei concerti dal vivo, partito da Assago a supporto degli Afterhours.
In occasione del loro show torinese allo Spazio211, siamo andati a vederli. La sala, complice il giorno lavorativo e il tempo tutt’altro che clemente, non traboccava di gente, ma in compenso quelli che erano ai piedi del palco sono apparsi caldi e vogliosi di vivere il loro spettacolo, fatto di musica, di elettronica, di simpatia ed anche di evidenti allusioni sessuali.
La loro performance è stata chiaramente in “economia”, la loro produzione, infatti, è essenziale: un paio di neon, due laptop, due microfoni ed il bravissimo batterista Antonio Polidoro.
Ora che li abbiamo visti all’opera capiamo ciò che Manuel ha visto in loro. Non possiamo certamente definirli artisti maturi e affermati, ma hanno quel certo non so che, che probabilmente potrebbe portarli lontano. “Non siamo una cover band hanno subito avvisato. Certo faremo qualche pezzo di altri, ma vogliamo soprattutto presentarvi il nostro album, su cui riponiamo tante speranze”. E questo album è sicuramente un prodotto di qualità, inciso bene, con un’inequivocabile impronta personale e piacevole da ascoltare. Loro hanno le idee chiare, ma dal vivo hanno ancora qualche lacuna. Non sono nati per il palco, ma stanno imparando a starci. Non sono certo dei grandi vocalisti, ma ci sarà tempo per diventarlo.
In compenso sono bravi musicisti, fantasiosi e divertenti. La loro proposta attuale è influenzata dalla dance elettronica degli anni ’80 e ’90, ma chissà che non possano diventare uno dei tanti gruppi pop che ultimamente hanno tanto successo dalle nostre parti?
Ringraziamo Gianluca Gozzi di Spazio211, Inri e Metatron per l’invito.
Foto e testo di Vincenzo Nicolello
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