Martina Esposito
Lavora come grafica, illustratrice e docente. Dopo essersi laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi sulla storia del rock poster, si stabilisce a Milano dove porta avanti l’interesse per la grafica musicale e cinematografica. Colleziona collaborazioni di particolare importanza, come quella con Marvel Entertainment per Netflix US. I suoi lavori sono spesso condivisi sulle principali piattaforme di settore (Alternative Movie Poster, Poster Spy) e vengono attualmente distribuiti da gallerie internazionali come Hero Complex Gallery di Los Angeles, California.
Quello che diventerà il “rock poster” nasce nel Tennessee nel 1940, in una ditta a gestione familiare che aveva sempre pubblicizzato incontri di pugilato ed eventi fieristici. Inizialmente la grafica è priva di qualsiasi guizzo artistico ma, con l’affermarsi del rock’n roll, gradualmente, l’estetica del manifesto diventa più eloquente ed il processo creativo passa nelle mani di artisti oggi diventati iconici. Dallo stile psichedelico dei manifesti per i concerti organizzati dalla Family Dog, a quello immaginifico dello studio Ames Bros degli anni Duemila, arte e musica hanno dato vita a sempre più frequenti miracoli grafici. Nel tempo sodalizi storici come quello tra l’onirico studio Hipgnosis e i Pink Floyd o quello tra il situazionista Jamie Reid ed i Sex Pistols hanno letteralmente plasmato i manifesti del “live” rock, contribuendo in buona sostanza al successo dei musicisti stessi e creando una vera contaminazione fra arte e musica. Questo libro racconta il manifesto rock e la sua evoluzione, da semplice veicolo promozionale di concerti e festival ad autentico oggetto d’arte.
Arricchiscono il libro 36 preziose immagini a colori a tutta pagina e in appendice “Quando la musica rimbalza sul muro”, un saggio breve di Matteo Guarnaccia.
Abbiamo fatto una bella chiacchierata con Martina che potete ascoltare qui sotto: