Un sabato che arriva per ricordarci dell’amore incondizionato, attraverso la musica e i suoi umori.
TOdays festival 2019 giorno secondo, una giornata in cui prosegue l’euforia che contagia Torino nella tre giorni del festival, tra live concert, seminari tematici e incontri non casuali come quelli di Cristiano Godano che parla al mercato di Porta Palazzo.
Un festival nella città e per la città, che ha visto esibirsi talenti in erba come Adam Naas e nuovi progetti come One True Pairing, ma anche un mastodontico gruppo come i Low. Tutto questo prime del talento pop di Hozier e del suo gruppone con coriste agitatori di folle, e, soprattutto, del fuori serata con i Cinematic Orchestra all’Incet. Impossibile parlarvi di tutti i gruppi, come è impossibile recensire ogni singola emozione. Ecco allora le impressioni più calzanti del secondo giorno del TOdays festival 2019.
L’amore come condizione prima.
Una bandiera arcobaleno mi accoglie quando arrivo allo Spazio 211, lì in prima fila. La transenna la divide dal palco dove ci aspetta un Adam Naas che sbalordisce per capacità e timbro soul, accanto al suo gruppo. Una voce sublime, che canta l’amore e la voglia di libertà in epoca di tristi angherie, prima della solida presa di coscienza del leader dei Wild Beast con il moniker One True Pairing. Voce alla Anohni, timbro elegante, ci fa capire come il TOdays sia anche un festival per scoprire nuovi artisti.
L’essenza di un gruppo esistenzialista e dolcemente corrosivo.
Sono i LOW, terzettto magico e straniante, che ha incantato con una lezione di slowcore suggestivo e distorsivo. Noise filosofico davanti a dei visual minimali, come la vita. Effetti cinematografici e gesta introspettive, lungo i brividi di album come Double Negative, senza canzoni simbolo, ma solo con un senso di crepuscolarità che ha echeggiato sopra tutto il cielo di Torino.
Una composizione misitca in uno spazio ex industriale come l’Incet.
Sono i Cimeatic Orchestra, sono loro a mettere al sicuro la notte torinese. Puri come l’argento non lavorato, essenziali come un beat elettronico che dal vivo fa risuonare il suo To Believe oltre Barriera di Milano, oltre la speranza e verso un grido collettivo. Impeccabili e con un acustica da camera adattata al grande salto, eccoli in scena lungo una notte che è stata un sabato da ricordare.
Per ripassare, vi lascio alle foto del nostro Vincenzo Nicolello, sempre in prima fila e sempre in grado fi cogliere il giusto attimo.
Grazie a Ja La Media e al TOdays per la disponibilità