La magica creatura di Mr. E ha decisamente conquistato il pubblico Milanese del Circolo Magnolia.
Gli EELS e suo il leader Mark Oliver Everett chiudono la Barley Arts edition al Magnolia estate 2019. Una serata di rock and roll mai modesto, che vede il buontempismo dello storico frontman cercare di costruire un feeling nuovo e costruttivo con il suo pubblico. Tanti sono venuti a vederlo, in una serata aperta dal duo delle Chaos Chaos.
Spirito urban noise in una costruzione sonora archetipale di batteria e voce, con voglia e attitudine. Sono loro il duo da NY che porta un po’ di groove e tempi metropolitani nel Circolo segratese prima dell’avvento di una delle rock band più attese di sempre.
Ci sono i presupposti per una serata divertente sin dall’inizio, quando EELS è ingresso con le musiche di Rocky e trombetta da stadio. Un nuovo capitolo della saga di Everett, ormai meno attento ali deliri psicotropi del vecchio statu quo, e sempre più vicino ad un rock and roll gustoso ed essenziale.
Scherzi, siparietti e tanto spoken word. Perché gli EELS sono di buonumore e catalizzano le attenzioni con un miscuglio di ballad e voce tagliata con la giusta raucedine. Everett in primo piano e il trio basso batteri a chitarra dietro, vestito con uniforme (in cui spicca un vistoso arancione) e pronto a scherzare con lui e il pubblico. Si procede dritti verso un southern rock inglobato nello spirito di un cantante che non abbandona mai la goliardi a e il suo look total jeans. Impeccabile a livello musicale, in una nuova veste che abbandona l’urgenza della trasmissione del messaggio a cercando amicizie e condivisioni. E allora via anche alle cover, tra cui spicca l’immortale Helter e Skelter.
Fila tutto liscio e i fan apprezzano, anche quando i toni esistenziali si alzano con quattro pezzi da urlo come Novocaine, Souljaker, Birds, e Mr. Beaitiful Blues, tutti ultra concentrati in un passaggio chiave di uno show che lascia il giusto peso ad ogni epoca della band e del suo frontman. Un personaggio a cui perdoniamo tutto, compresa l’eccessiva goliardia in stile italico (diciamo che si è adattato al contesto politico italiano), in nome dio un fuoco sacro del rock and roll grezzo e maturo che ogni volta suona con spessore e giusto umorismo.
Ringraziamo Barley Arts per il graditissimo invito e il Circolo Magnolia per l’ospitalità,
Testo a cura di Andrea Alesse recensioni@thefrontrow.it
Selezione Foto a cura di Stefanino Benni