Uno psich folk (e non solo) maturo ed eclettico, Furious Georgie

Artista: Furious Georgie
Album: Sono-Mama!
Label: Qanat Records, Qanat Records
Press: Metaversus Pr

Come in un tuffo versoun fiume in piena di pulsioni cinematiche e rappresentazioni della vita, Furious Georgie produce Sono-Mama!, album che prende il nome da un’espressione giapponese che letteralmente significa “proprio così”. Un invito a distaccarsi dalla tensioni terrene e prendere coscienza, cantato da Furious Georgie dopo quattro anni di distanza dal tanto acclamato dalla critica You Know It.

Una sezione acustica e una elettrica dividono in due le tracce del disco, in cui Giorgio Trombino (questo il vero nome di Furious Georgie) ci mette voce, chitarra elettrica e acustica, basso, batteria, pianoforte verticale, synth, sassofono, lap steel, flauto, mandolino e percussioni.

Polistrumentista e affiliato di un blesy mood psichedelico, il nostro ama destreggiarsi tra vibrazioni anni ‘70 e accordi molto legati a una certa bagarre folk progressive, sensuale e irrituale come lui. In Sono-Mama! Ci si imbatte quindi in fiati mescolati con effetti da b-movie poliziesco (Let Me Sit You Down), oppure in ballad country da redneck navigato (Love You All the Time). Un giubileo di idee che parte proprio da Jubilee, brano multiforme e mai banale, in cui si inizia da subito a respirare l’aria di un disco suonato con molta attenzione e preparazione.

Qualche eco dylaniano appare in Shouting in a Desert Street, pronta a rilassarsi grazie alla voce che impeccabilmente usa l’inglese e poi si lancia in una titletrack dai toni quasi avant jazz. Potere della comunicabilità di Furious George, che si traduce poi in schitarrate elettro e coralità da Badbadnotgood. Non mancano neanche riflessioni e intimità, cantate intorno ad un fuoco con Strange Windy Day, incisa dietro un country folk meticoloso che poi si attracca nel rock sperimentale di Dream Matter.

Se avete voglia di perdervi in emozioni e sussulti psico cinematici, Sono-Mama! fa per voi, permettendovi anche di prendere pause di riflessione e bbandonarvi alla musica coraggiosa di un autore maturo e coriaceo.

Andrea Alesse
recensioni@thefrontrow.it

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo sui tuoi canali social!

POSSONO INTERESSARTI...