Virtual Time, “From The Roots To A Folded Sky” è il primo dei cinque dischi

Autori: Virtual Time

Album: From The Roots To A Folded Sky

Label: Go Down Records

 

From The Roots To A Folded Sky” è il primo di cinque lavori che i Virtual Time hanno deciso di realizzare per dare fuoco alle polveri di un blues elettro rock che attinge tanto dalla tradizione classica quanto dalla traiettoria di Black Keys e affini.

Testi in inglese e voglia di crescita in un godibile collage di tentazioni rock, che spinge verso l’ambizione di produrre pezzi inediti e stimolanti. Un quartetto giovane ma denso di ascolti che innalzano l’asticella ad ogni ascolto di quello che è un disco che attinge dal passato per fare breccia nei cuori dell’ascoltatore.

Una presa che mischia chitarre alla Adriano Viterbini e strigliate di un blues electro (Just You) che emergono da una palude fangosa del nord est (Bassano del Grappa è la loro base) per far propria la lezione dylaniana e i ritornelli pieni di luce (Beyond the Sun). Un quartetto affiatato, che ama sporcarsi come i Dirty Trainload e un certo weird rock in pezzi come Alligator, bella manifestazione delle loro possibilità.

Down And Cry, canzone registrata tre anni fa, che ha anticipato un’importante collaborazione che i Virtual Time hanno avviato con l’illustratrice Silvia Reginato, riporta poi tenerezza e cordialità, mostrando una forma canzone e una coralità che ben si coordina con la voglia di questa band, decisa a prendersi le sue soddisfazioni anche in forma acustica, prima di tornare ad un blues malato e psichedelico con Secrets in your eyes. Un brano senza tempo che esce direttamente dagli anni ’70 e che ha addirittura un armonica a supporto della sua forza espressiva fatta di quasi 5 minuti di musica.

Detto questo, cari Virtual Time, attendiamo il prossimo album, la cui uscita è prevista per il 20 ottobre.

 

Andrea Alesse

recensioni@thefrontrow.it

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