Milo Greene, maturità in chiave slow rock con “Adult Contemporary”

Autori: Milo Greene

Album: Adult Contemporary

Label: Nettwerk Music Group

 

Indie rock (elettronico) d’autore, di ottima fattura, fatti avanti.

I Milo Greene tornano sulle scene con un quarto album che odora di maturità e costruzione attenta delle liriche. Americani, o per meglio dire, californiani, i ragazzi calibrano al meglio il loro suono intenso e soffice racconto musicale con attenzione alle metriche e alla coralità, sin dalla poetica Be Good To me, canzone nella quale “Adult Contemporary” mostra da subito l’amore per atmosfere anni ’80, vividissime nella divertente Young at Heart.

Tra Magic Numbers e The War on Drugs, i Milo Greene accendono la fiammella con cantato anche femminile e chitarre spacey rock, con un accenno di solennità molto adulta in Please Don’t e i suoi effetti soft electro. Di pura marca elettronica, in salsa kraut, è l’apertura di Slow, brano che connette femminilità synth pop e vocalismi profondi, per mettere da parte l’acustico a favore di un suono soffice chiuso da spigolose architetture krafterwkiane.

Milo Greene diviene così sinonimo di musica perfettamente adulta, nel senso di suono artisticvo saggio e mai stucchevole, con ritornelli vispi (Runaway Kind) che sanno dare il giusto peso a chitarre e pareti addirittura funkeggianti su cui scalare le vette. Che si sentano pianoforti o armoniche in salsa country (Youe Eyes), i quattro americani sanno bene il fatto loro, con una capacità quasi cinematica di mescolare le voci e di dare vita a candide canzoni dal gusto spesso retro-pop. I duetti premiano spesso la voce di Marlana Sheetz, capotreno di una band che ricorda Mumford and soons in una traccia come Wolwes, con quel sapore moderno ma sempre adulto. È “Adult Contemporary”, per l’appunto.

 

Andrea Alesse

recensioni@thefrontrow.it

 

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