Lennard Rubra, un nome nuovo per colorare il nostro fine 2018

Autori: Lennard Rubra

Album: Paracusie Notturne

Label: LFA 27 Zeitgeber Enterprisee

LennardRubra è uno dei nomi nuovi che vorreste sentire per colorare con un blu cobalto psichedelico la vostra stagione sonora di fine 2018. Classe 1997, fa uscire un album di otto tracce di sperimentazioni psichedeliche che nascono dalle divagazioni notturne di un performer che ama l’improvvisazione e le chitarre minimal, con un atteggiamento di sgambate che riecheggiano lungo strade allucinate e mai dome.

Un approccio personale che si rifà ad una miscela weird che coniuga Weird Bloom e gli Altro, lungo l’effige di una venatura lo-fi figlia di Bugo. Un talento da approfondire, con una matrice stralunata sin da L’archetipo di artemide, per divagare con un format pieno di tensione da scaricare verso un pop che mischia più voci e fantasmi di un passato floydiano che sono cantate in italiano (Paracusie). 

Concetti e parole che cercano forma con metabolismi propri, senza divagazioni cantautoriali o storie noiose, con Lennard Rubra che dimostra di aver ascoltato i Camillas, proponendo il carnevale di Riccione (sua città natale) con un approccio soft psicotico che dimostra la capacità di andare oltre e sapersi ritrovare, come in Perla Verde.

Un turista speciale nella sua città, che ama i viaggi mentali e le keyboards in De columnis Herculis, mantra strumentale leggiadro che fa apprezzare la capacità compositiva di un giovane deciso ad approcciarsi alla sua personale forma-canzone. Una traccia come Aquafan ce lo dimostra ancor di più, con una batteria più corposa e un baricentro di liriche da far invidia ai mitici Ooopopoioo.

Vieni avanti Lennard Rubra, lo spirito alternative è vivo e scalciante con te.

 

 

Andrea Alesse

recensioni@thefrontrow.it

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