Lady Maciste
Laut
Un album graffiante di un duo che arriva da Bellaria – Igea Marina, Rimini, ed è testimone delle buone maniere garage stoner che pervadono infuocati duetti alla Bud Spencer Blues Explosion. L’era delle coppie al potere, vedi anche i pugliesi Minimanimalist, è appena iniziata, e vede i Lady Maciste aprirsi con forza una strada nella scena alternative italiana.
Gian Luca e Roberto Parma autoproducono musica che prende piede dalla distorsione, con risvegli power blues e acidità nevrotica che ama sporcarsi le mani con la verve di due musicisti cresciuti a colpi di grunge e noise rock, ma anche di Radiohead (la traccia finale Just a Kid lo testimonia). Un nuovo progetto, dopo gli Akemi, che vede i due strizzare l’occhio a una intro psycho power rock che ama gli Audioslave (Bruto). Il buon giorno si vede dal mattino, e continua con la forza elettrica di Pink, manifesto d’intransigenza e costume dei due fratelli. Un affare di famiglia che cerca la forza e l’eclettismo di mostri sacri come QTSA in Devil is my bride, canzone dagli attacchi solidi e dai tempi esaltati da un ritmo solido. Il diavolo è mia moglie, e le distorsioni sono il suo cibo, affacciate su una musica che si serve dell’inglese per essere ancora più autentica.
È l’effetto di un attitudine (Gong la rende bene) chitarra e batteria che i due Lady Maciste mettono in scena con la loro semplice voglia, in un progetto che da i suoi frutti e le sue ricette stoner.
Andrea Alesse
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