Paolo Benvegnù: a Torino con il suo “È inutile parlare d’amore-Live 2024”

Paolo Benvegnù ieri sera si è presentato sul palco del Hiroshima Mon Amour per la seconda data del suo tanto atteso tour. “

Il suo ritorno a Torino è per presentare i brani del suo ultimo album “ È inutile parlare d’amore” uscito lo scorso 12 gennaio, da cui prenderà il nome anche il suo stesso tour.

The Front Row non poteva mancare ad un live dall’anima così nobile, live di un cantautore che anche Mina ha reinterpretato, più precisamente con il brano  “Io e Te”; ma non è stata l’unica, i suoi brani sono stati cantati anche da Irene Grandi (È solo un sogno), Giusy Ferreri, Marina Rei (Il mare verticale).

Un live che riesce a distogliere l’attenzione dalla settimana santa di SANREMO.

L’ex frontman della band Scisma, con il titolo del suo album vuole mandare un chiaro messaggio :

“In una società che tende all’utile, inteso come denaro e potere, l’amore non serve. Alla luce di questo è ancora più importante praticarlo perché l’amore, con la sua irrazionalità e il suo essere incontrollabile, può dare un senso a tutto. Diamoci all’amore, diamoci all’irrazionale per intercettare il mistero dell’altro ed entrare nella dimensione del noi, in modo da smettere di sopravvivere e iniziare a vivere, per rendere tutto più semplice e confortante.”

Il primo singolo estratto in anteprima a dicembre è stato“Canzoni brutte“, dove Benvegnù spiega dicendo: “è una confessione patologica, una rinuncia all’impossibilità di realizzazione, una rivalsa stilistica contro il più forte. Gli esseri umani non sono contenitori da giudicare solo per rendimento, ma sono anime e emozioni in conflitto. Da qui, una canzone per i poeti minori, per i tipografi, gli impiegati dei telegrammi, i carbonai, i fornitori di ghiaccio secco. È la dichiarazione di mediocrità di Salieri a Mozart e a tutto il mondo, la vittoria di Robin su Batman, l’incanto di Anna che supera Elsa, il sorriso ironico di Pippo mentre riaccompagna a casa Topolino ubriaco. È una canzone per artisti ignorati, per i mediocri di ogni epoca, per gli inadatti all’Eccellenza, per noi Very Normal People”.

È un pensiero sullo stato dell’Arte nel nostro periodo, quell’Arte che, secondo Benvegnù, sta diventando sempre più spettacolo, andando a perdere la base di ricerca che dovrebbe caratterizzarla. Se è vero che c’è molta richiesta di divertimento e spettacolo, è vero anche che senza praticare la ricerca, innanzitutto come gesto di formazione identitaria, si corre il rischio di una sorta di mancanza contenutistica a vantaggio di risultati, numeri e primi posti.

Il talento, che per definizione è un “insieme di capacità intellettuali”, diventa bene, un prodotto commerciale, ma un talento che nasce inglobando input elaborati ed espressi alla velocità della luce, rischia di durare poco ed è un talento che costruisce solo ambizione, non felicità.

E allora, se manca la felicità, “alzati che ci sta un sacco da odiare, per fare musica, per guadagnare”.

Benvegnú crede ancora in quei valori che al giorno d’oggi è difficile scovare nelle persone, crede ancora  nell’arte e nella musica, ed proprio per questo che sul quel palco, ieri sera , è riuscito a trasmettere quelle emozioni pure, di chi oltre il talento ci mette anche il cuore.

Setlist della serata

Tecnica e simbolica

L’Oceano

Marlene Dietrich

Il nostro amore indifferente

27-12

Our love song

Pescatori di perle

Canzoni brutte

In der nicht sein

L’origine del mondo

Libero

Alla disobbedienza

 

Encore:

La schiena

Andromeda Maria

Avanzate, ascoltate

Il mare verticale

Io e il mio amore

Cerchi nell’acqua

 

Un ringraziamento speciale a Glenda Gamba di Hiroshima

Foto e report a cura di William Bruto Photography.

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo sui tuoi canali social!

POSSONO INTERESSARTI...