Sintonizzati slle frequenze del Circolo Ohibò: questa settimana ci sono ​Halfalib e Be Forest

Eccoci di nuovo belli freschi a segnalarvi due appuntamenti per le consuete magiche serate al Circolo Ohibò.

15 novembre, oggi Halfalib live, ingresso a soli 5 euro e tessera Arci al seguito.
Musicista e autore, Halfalib è Marco Giudici è un artista che negli anni ha davvero avuto modo di sperimentare con al musica, spaziando tra generi​ ​differenti e senza mai porsi grandi limiti artistici. Questo ha fatto di lui un artista maturo, sempre in grado di reinventare se stesso, e capace di trovare la propria personale identità sonora.
Il progetto muove su grande ricerca personale, ma anche di grande maturità artistica, per una miriade si sfacettatur e suoni da portare a casa dopo il live.

18 novembre, Be Forest
Ingresso a soli 10​€ + tess. ARCI
 
Onorano il loro album di debutto Cold con la ristampa in vinile del disco e un tour in cui sarà riproposto l’intero album dal vivo. All’Ohibò arrivano​ i ​Be Forest.
A tre anni di distanza dal fortunato Eartbeat uscito nel 2014, un album che ha mostrato certa evoluzione nella scelta del sound, più morbido e spensierato rispetto alle atmosfere cupe e taglienti dell’esordio Cold, i Be Forest tornano annunciando proprio la ristampa del loro straordinario album di debutto, per l’appunto Cold, uscito invece nel 2011.
La ristampa, disponibile dal 13 ottobre per We Were Never Being Boring, ha conquistato nuovamente il vasto pubblico di fans che da tempo accumulava richieste per far sì che il disco tornasse disponibile in catalogo. Un regalo sia per gli appassionati che per i nuovi ascoltatori, che potranno così (ri)scoprire l’album in questa nuova veste in vinile 12” che prevede la tracklist originale insieme ad alcune novità, ossia la rielaborazione grafica dell’artwork e un flexi-disc contenente una bonus track.
Un album nato a Pesaro, la loro città, così ostica e allo stesso tempo così vitale. Come dichiarano gli stessi Be Forest:
“Pesaro non è una città adatta ai giovani, ci sono sempre meno posti in cui suonare, soprattutto d’inverno. Ma forse è proprio questa mancanza che spinge i ragazzi ad appassionarsi così tanto alla musica”.
 
Testo a cura di Andrea Alesse
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