Artista: Nico Sambo
Album: Ognisogno
Etichetta: Cappuccino Records
Nico Sambo e il suo nuovo lavoro, Ognisogno, album che trasuda di dolci attenzioni e melodia. Classe 1979 e nativo di Livorno, Sambo è uno dei poeti cervellotici del pop elegante italico. Un toscano sognatore che cambia rotta e allontana vibrazioni elettriche a favore di pianoforte e melodie dall’impatto immediato. Ma c’è futuro per chi abbandona kraut rock e cantato anche inglese, per abbracciare una vocazione più nazional popolare? Nico pensa di si, spinto anche dal momento d’oro del Signor pop italico, sempre più alla ribalta dopo Mainstream calcuttiani e le forti attenzioni della stampa per i vari Truppi, Motta e compagnia bella (attenzione ora a Giorgio Poi!). L’artista livornese ha però il suo stile preciso, fortemente legato alla malinconia di Piero Ciampi e alla composizione schietta e diretta. E così, scrive lui stesso due pezzi, mentre lascia la stesura degli altri alla vena di Lucio Tirinnanzi, già con lui nel precedente Argonauta (CappuccinoRecords, 2014), bel disco che tratta di evasione personale, arricchito peraltro dalla collaborazione con musicisti provenienti da Virginiana Miller e Appaloosa.
Ognisogno è quindi un nuovo modo di comunicare l’urgenza di un autore inquieto, con un utilizzo di materia grigia umana fotografata in stazioni, strade e lunghi viaggi, e il ritorno sempre alla casa base Livorno. Un odi et amo con la sua città, con il suo mondo e con i sui amori, cantato con semplicità e immedesimazione. Da notare, è la vasta tipologia di strumenti che fanno capolinea tra le 10 tracce di Ognisogno, in cui compaiono chiaramente chitarre, bassi e batteria, ma anche fisarmonica, wahtube, campane tibetane, santoor, oltre all’onnipresente pianoforte. Quello che più ci piace è però l’aver fatto ricorso al field recording, ovvero la registrazione di voci e rumori che si perdono nella rumorosità cittadina e ricompaiono in Eurasia, brano solo strumentale come gli altri due: Coincidenze e Proprio tu. E dopo l’intro, con i ragionamenti anti provinciali di America isterica, si parte all’arrembaggio del sogno di Sambo, intimo e stralunato allo stesso tempo, con le tentazioni dolci di Arrivederci Mai e Santa Giulia. Groove più dinamici li troviamo poi in Connessioni instabili, dove il ricorso ai suoni registrati fa la sua parte accanto al conclamato sintetismo pop che emerge dal cantato di Sambo, talvolta soggiogato anche alla rima baciata. Meno riuscita, la traccia Stazione, forse un po’ scontata se paragonata con gli altri brani, più melodicamente instabili e originali. La ballad finale (Lo sai che), chiude poi la cavalcata pop dell’artista italiano, sempre in evoluzione e mai domo nelle sue scelte. Son lontani i tempi di Sofà e delle canzoni strumentali, dato che un nuovo modo di suonare e pensare musica ha già bussato alla porta di Nico. Siamo pronti per il grande pubblico?
TRACKLIST
1 Coincidenze, 2 America Isterica, 3 Arrivederci Mai, 4 Al mio risveglio, 5 Eurasia, 6 Santa Giulia, 7 Connessioni Instabili, 8 La stazione, 9 Proprio Tu, 10 Lo sai che.
Testo a cura di Andrea Alesse