Da venerdì 6 ottobre 2023 disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Il Rito della Fiaba” il nuovo singolo di Matteo Palermo.
Brano scritto anni fa, quando ancora militava nella rock band degli Z.E.D,
“Il Rito della Fiaba” ora lo possiamo inserire all’interno di un percorso musicale nuovo e molto più ampio che Matteo sta affrontando dopo essere passato alla scrittura in italiano.
Il singolo rimanda all’estate, periodo di nuovi incontri, di nuove esperienze e racconta della fiaba che ognuno di noi vorrebbe vivere sempre alla costante ricerca del lieto fine.
Ogni estate è come la trama di una fiaba, che però finisce quando si ritorna alla vita normale che ci mette davanti alle verità di tutti i giorni, ai contrasti con noi stessi e alle difficoltà del vivere la nostra quotidianità.
Spiega l’artista a proposito del brano: la frase “Sono vivo perché ho messo un sasso sul mio Io”, vuole affermare che non sono l’egoismo sfrenato e l’individualismo che possono farci stare bene. In una società estremamente individualista, dove ormai la comunicazione è caratterizzata da schermi, finti filtri social volti a far sembrare tutto apparentemente bello, questa canzone vuole essere un appello al fine di ritornare ad un’ idea collettiva della società, dove a volte fare un passo indietro rispetto al proprio ego può renderci veramente felici. Il percorso giusto non sta sempre necessariamente dalla nostra parte, a volte anche fermarsi può essere la soluzione.
Provare a fermarsi per non camminare nella solitudine, in un percorso che può essere forzato e indotto da altro/i, bensì cercare di cambiare strada insieme, ritrovando il piacere del collettivo e dello stare in compagnia.
Il videoclip ufficiale del singolo è stato realizzato da Gaetano Tullo ed è disponibile su youtube.
Biografia
Matteo Palermo è un artista pugliese, originario di Palo del Colle.
Inizia a studiare chitarra all’età di 15 anni, dopo pochissimo inizia la sua attività live in band local e progetti giovanili. Negli anni si specializza nel rock e nel blues, per poi studiare lo stile gipsy Jazz.
Trail 2007 e il 2012 fa parte della band rock Z.E.D con la quale incide diverse pubblicazioni tra cui l’album “On My Way”, aggiudicandosi il Premio Nazionale della Musica Mimmo Bucci, con il brano “Emozioni”.
L’artista calca il palco in numerose occasioni importanti, come la partecipazione al Lecce Art Festival in onda su Rai Uno e le aperture ai concerti di Eric Martin (cantante della band americana MR Big), Uli John Roth (storico chitarrista degli Scorpions) ed Elio e Le Storie Tese.
Dopo queste esperienze live decide di abbandonare il progetto degli Z.E.D e nel Settembre 2017 pubblica il suo primo singolo da solista “LandStar”,
seguito nel 2019 del primo EP “A coffee with Nietzsche”.
Successivamente escono altri tre singoli: “Queen of the hill”, “Love is imperfect” e “ Mr Weak” distribuiti da Sony Music Italia.
Nel 2023 inizia a lavorare anche sulla produzione di brani in italiano: “A piedi scalzi” (dedicato alle piccole vittime della guerra in Ucraina), “ Devo Fare” e “Mi ci rivedo” entrambi prodotti in collaborazione con Luigi Rana, affermato produttore italiano.
Specializzatosi di recente in mixing & mastering engineer, attualmente è impegnato nella scrittura del nuovo album di prossima uscita.
Matteo ci ha rilasciato una bellissima intervista che potete leggere qui sotto:
Ciao Matteo e benvenuto su The Front Row. Presentati e raccontaci di te, quando nasce la tua passione per la musica e perché?
Ciao a tutti, intanto grazie per l’ attenzione e l’intervista, un abbraccio ai vostri lettori. Sono un artista e producer pugliese, vivo a Palo del Colle, nel barese. Ho iniziato con lo studio della chitarra , avevo tra i 13 e 14 anni. Per anni ho studiato chitarra come se non esistesse altro. Le mie prime esperienze live con i Breakers poi con gi Z.E.D dove ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni. Nel 2017 ho dato inizio a questa carriera musicale da solista. Da sempre appassionato di audio e del suono, ho frequentato per un anno un accademia per mix & mastering engineer ed ora ho il mio project studio dove faccio produzione dei miei brani.
Descrivi il tuo sound con tre aggettivi e quali sono i generi e/o gli artisti/band che ti hanno ispirato/ influenzato maggiormente lungo il tuo percorso?
Energico, poprock, intimo. Di musica ne ho ascoltata e ne ascolto tantissima, dal rock al pop. Dal blues al gipsy jazz. Gli artisti che mi hanno maggiormente influenzato, John Mayer, Steven Wilson, Vasco.
Attualmente sei al lavoro sul nuovo album di prossima uscita, cosa dobbiamo aspettarci?
Intanto penso, non sarà proprio prossima ce ne vorrà ancora, sicuramente nel 2024, ma devo chiudere ancora dei brani, l’album è in corso d’opera. Sicuramente un album molto personale, nel sound e nei testi, non proprio in linea con il genere che va per la maggiore in Italia. Sto coltivando un sound tutto personale che mi contraddistingua in un panorama discografico dove “ devi suonare” come gli altri perché va! Io invece voglio suonare diverso dagli altri, uguale il più possibile solo a me stesso, al suono che ho in testa e nelle mani. Sulla melodia dei testi ho un approccio più vicino a quello della tradizione italiana
Nel frattempo sei tornato con un nuovo singolo “Il Rito della Fiaba”, un brano che racconta della fiaba che ognuno di noi vorrebbe vivere sempre alla costante ricerca del lieto fine. Quale messaggio vuoi lasciare e davvero quel “E vissero felici e contenti” è valido per tutto/i?
Voglio lasciare un messaggio chiaro: lasciate stare l’individualismo sfrenato non porta a nulla. Bisogna amarsi ma immaginarsi in una idea più collettiva della società, qualsiasi funzione abbiamo in essa, perché da soli non andiamo da nessuna parte. Ogni tanto mettere “un sasso sul proprio Io” può rivelarsi decisivo per il proprio futuro in positivo. Il finale non lo possiamo decidere ma possiamo indirizzarlo in un certo modo.
Quale tua canzone consiglieresti a chi ti sta per ascoltare per la prima volta?
Sicuramente il rito della fiaba, è quello più vicino alla mia maturazione musicale e a quello che cercavo.
Qual è finora il momento più bello e/o importante del tuo percorso artistico/musicale?
Sicuramente il live al Rigenera Smart City, dove ho aperto a Cosmo e Motta. Sentivo ragazzi cantare i miei pezzi con me, mi sono emozionato da vivere.
Di recente sei passato alla scrittura in italiano, meglio la lingua inglese o italiana?
Sicuramente in italiano è immediato il messaggio, ad un certo punto ho avvertito questa forte esigenza anche se la musicalità della lingua è diversa e influenza le produzioni.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il festival di Sanremo
Album (di artista o gruppo) straniero da consigliare a chi sta leggendo ?
“To the Bone” di Steven Wilson, “Evolve” degli Imagine Dragons, “ Images and Words” dei Dream Theater, “Mer de Noms” A perfect Circle, ne avrei tanti altri ma provo a fermarmi
Album (di artista o gruppo) italiano invece?
Strano ma vero, “Il mondo gira” di Olly e Jvli E “Blu Celeste” di Blanco
Album (di artista o gruppo) nel quale avresti voluto suonare? Ain’t Life Grand Slash’s Snakepit
Ultimo album ascoltato ?
“Austin” di Post Malone
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Un abbraccio di sostegno, è un periodo tosto per tutti, ma concentratevi su quello che più amate e condividetelo con chi pensiate possa amarlo come lo amate voi. Abbiate passione e passioni, non vi annoierete mai, questo è poco ma sicuro! Non pensate sempre e solo ai soldini, è solo una questione di culo! Direi seguitemi sui social, ma spero che la mia musica segua voi! 😉
Un ringraziamento a Ivana Stjepanovic
Intervista a cura della Redazione