Intervista a Manuel Rinaldi: ‘In 10 Minuti dico quello che penso alla mia maniera’

Classe 1975, Manuel Rinaldi è sicuramente uno dei cantautori della scena indipendente più interessanti ed apprezzati di questo periodo: grazie all’album 10 Minuti, caratterizzato da una grande ironia ed un filo di provocazione, Manuel si sta facendo conoscere al grande pubblico. Ultimo singolo estratto dal disco è Adele, una vera sorpresa che punta dritta al cuore di chi ascolta, senza mai trascurare la parte melodica che mischia il folk al country con grande maestria e creando un mix originale ed inaspettato.
Ma conosciamo meglio questo artista..

D: Ciao Manuel, innanzitutto ti ringrazio per la disponibilità. Partiamo subito parlando del tuo ultimo disco 10 Minuti, arrivato dopo un periodo “sabbatico” a Brighton. Quanto questa esperienza in Inghilterra ha inciso sulla stesura dei brani?
R: “Ciao Claudia, grazie a te. Quando scegli di dare una sterzata alla tua vita e lo fai in maniera totalmente indipendente, tutto ciò che ti accade è amplificato perché sei solo e non puoi condividere nulla con nessuno, per questo se sei presente ascolti, guardi e impari. Io ho imparato la libertà di esprimermi come voglio senza pensare ai giudizi altrui così nella vita così nella musica. Nelle mie canzoni dico quello che penso alla mia maniera, non curandomi delle critiche e del fatto che possa o meno piacere a qualcuno. Una volta che piace a me “ho già vinto” se poi piace anche agli altri tanto meglio”.

D: Durante la tua esperienza inglese hai avuto modo di conoscere il mercato musicale di quel luogo, cosa pensi differisca da quello italiano?
R: “Innanzitutto c’è musica ovunque ti giri. Per strada per esempio c’è gente che suona ovunque! La gente si ferma ad ascoltare artisti che propongono principalmente brani inediti, in pochi propongono cover al contrario dell’Italia in cui una cover band ha più seguito di un artista emergente che propone brani originali… assurdo! Là puoi fare musica senza rischiare multe per disturbo alla quiete pubblica, disturbo acustico, permessi ecc ecc… è tutto più easy, “vuoi fare musica? Prego accomodati è un piacere”. Per radio senti di tutto, qualsiasi genere e non i soliti noti o le sonorità del momento… insomma in un paese in cui la mentalità è aperta ciò si rivolta anche sull’arte e come in questo caso la musica, in un paese chiuso come il nostro continuando a fare le stesse cose di sempre senza cambiare mai, non possiamo pretendere che ci sia evoluzione… siamo costretti a sorbirci ancora per un po’ i talent show e le cover band”.

D: Parliamo ora del tuo nuovo singolo, Adele. Il messaggio che ne emerge è quello di un padre che parla alla figlia, incoraggiandola a vivere le proprie esperienze e rassicurandola sul fatto che lui ci sarà sempre al suo fianco. Come nasce questa canzone?
R: “In questo Album c’è la collaborazione autorale di Stefano Leonardi che ha contribuito con me alla stesura di gran parte dei brani del disco. Un giorno mi mandó una mail il cui il soggetto era “Adele”. Incuriosito dal titolo, il cui nome è proprio lo stesso della figlia del “Leo” (è così che lo chiamiamo) iniziai a leggere e trovai quel testo geniale e profondo. In pochi minuti composi la musica e nacque “Adele” la canzone di cui stiamo parlando”.

D: Per il primo singolo, Cioccolata, hai deciso di non pubblicare un video, per Adele sarà lo stesso, o dobbiamo solo pazientare?
R: “Per Adele sarà lo stesso, niente video ma altre sorprese”.

D: Un altro dei brani che mi ha molto incuriosito del disco è Anonimato Garantito, che già dal titolo è tutto un programma. Ci racconti qualcosa in più di questo pezzo?
R: “Ci sono momenti nella vita il in cui ti ritrovi a fare le stesse cose per troppo tempo, le stesse azioni e gli stessi errori non assumendoti la responsabilità di quei momenti ma, addirittura scaricandola su gli altri o su gli eventi esterni. Ecco qui entri nel l’anonimato garantito che è quel mood in cui tutto è sempre uguale. Tutto sempre uguale finché non ti dai una mossa e ti muovi senza aspettare che caschi la luna, devi essere tu a voler cambiare le cose e a voler uscire dall’anonimato garantito. Se fai sempre le stesse cose nel l’anonimato ci cadi… garantito!”

D: Al disco, come già ci hai detto, hanno collaborato diverse personalità di spicco del mondo musicale – citiamo per dovere di cronaca anche Fabio Ferraboschi (bassista de I Rio) alla produzione artistica e Chris Maramotti (ex chitarrista di Piero Pelù). Come sono nate queste collaborazioni?
R: “Devi sapere che inizialmente la produzione era stata affidata ad altre persone. Avevo già cominciato a registrare buona parte del disco quando mi resi conto che non stava uscendo quello che volevo e, chi stava muovendo i fili del tutto sotto la mia supervisione non era in linea con il mio modo di lavorare. Così bloccai tutto e “licenziai” quel personaggio. Contattai Cris che era stato il produttore artistico di un disco prodotto da EMI nel 2001 di una band di cui ero stato uno dei fondatori. Ci eravamo persi di vista ma Cris ha sempre avuto la sensibilità di capire subito quello che vuoi oltre ad aver uno stile chitarristico inconfondibile…accettò di collaborare all’album. Lo stesso per Fabio, lo conobbi nel 2001 perché quel disco della EMI lo registrai proprio nel suo studio. Anche con lui ci siamo persi di vista ma in questa occasione è nata un’ottima collaborazione”.

D: Oltre a prendere ispirazione dalle tue esperienze personali, ci sono degli artisti (italiani ma anche stranieri) che influenzano la composizione delle tue canzoni?
R: “Vasco, Battisti, Rino Gartano, Battiato mi hanno sempre ispirato tanto e tanto ho consumato i loro dischi a furia di ascoltarli. Nirvana, Smashing Pumpkins, Pink Floyd, hanno dato una svolta alle mie sonorità”.

D: L’album ha ottenuto ottimi consensi, il debutto live è avvenuto.. ora, partirai per un tour? E lo farai con l’intera band, o proporrai uno show acustico?
R: “Questo è un disco che va suonato con una band per sprigionare al meglio tutta la sua energia. Ho già testato i componenti che mi accompagneranno nel percorso live. Sto cercando di “mettere in piedi” un tour invernale per rendere il tutto più intimo…non prima però dell’uscita del prossimo singolo prevista per settembre”.

Nel ringraziare Manuel Rinaldi e Sara Bricchi di Parole & Dintorni per la disponibilità, vi lasciamo i contatti dell’artista:
www.manuelrinaldi.it
www.facebook.com/manuelrinaldiofficial
twitter.com/manuelrinaldi
instagram.com/manuelrinaldi
www.youtube.com/manuelrinaldimusic

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