Luoghi Comuni, largo alla battaglia sotto al cielo blu

Autori: Luoghi Comuni
Album: Blu
Etichetta: Phonarchia dischi
Ufficio Stampa: Sbam Ufficio Stampa

Non si può essere italiani e non ricordarsi di Rino Gaetano. Così, i Luoghi Comuni si ricordano del maestro e costruiscono sotto il cielo del cantautore calabrese la loro proposta. E Blu, concept album per chi non si arrende e chiama alle armi i suoi commilitoni. Una rivoluzioni di indipendent pop rock che viene da Grosseto con schitarrate acustiche e prese di posizione. Mescolano amori finiti ,e cambi di rotta interiori, a pressioni sociali esterne, per un cielo sempre meno blu, come nella titletrack cantata a vele spiegate sino al coro finale.
Dentro gli accordi dei Luoghi Comuni ci sono i Zen Circus e il oro appeal in cantato in italiano, mescolato con la passione dello Stato Sociale, per una sterzata dal loro precedente retrogusto per Jack White e il suo blues rock. Affilate le lame, dunque, senza fronzoli e con racconti che profumano di power pop rock, pronti a prendere quota sotto ombrelloni e festival estivi con l’acustica sotto braccio (Come il telegiornale su tutte).
I suoni beatlesiani sono da sfondo a Luoghi Comuni che sfidano la noia con un balzo alla Lombroso in Tra noi due, psichedelico e burrascoso pezzo che affronta la dura vita di un artista precario. La canzone come sfogo, che si fa anche lenta poesia in Tre Puntini. Telefoni rotti e linee di piano con assuefazione alla malinconia, per una traccia melodica e profondamente legata alla tradizione italiana. Ma la canzone migliore, a mio avviso, resta Vinavil. Una prima traccia, per un manifesto d’intenti tra identità sonore anni ’70 e ripartenze a colpi di pistola, fatte proprie da una canzone goduriosa e mai doma. Attacchi e riprese, con pop rock senza fronzoli e con zero ruggine.

Testo a cura di Andrea Alesse

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