Lo Straniero, un “Quartiere italiano” tutto da vivere

Lo Straniero

Quartiere italiano

Siamo solo facce che non si conoscono, siamo corpi uguali che si sfiorano”

 

Troppo facile legare il loro nome alla triste vicenda di un paese che si sta riscoprendo razzista. Per questo, mi piace immaginare la band de Lo Straniero come un antidoto alla vigliacca presa di posizione di chi ha scelto la chiusura, scegliendo un’arte come la musica per schiarire l’orrore dei tempi.

Dopo l’omonimo disco di successo, la band prosegue con la strada del melting alternative pop cantato in Italiano, denso di architetture intellettuali e di melodie che lasciano il segno, come nel manifesto scritto nella canzone che da il titolo all’album. Sembra di sentire i migliori Yo Yo Mundi, con quel ritmo internazionale che fonde metriche sudamericane a ritornelli ammiccanti, ma con un significato chiaro e devoto al multiculturalismo.

La giornata de Lo Straniero, oltre che al pensiero,  è però anche devota ad un viaggio nel pop elettrico denso di sintetizzazioni che raccontano storie quotidiane (Matematica e aspirina), che in Cardio riflette un certo suono che arriva dagli anni’80. Una ritmica che sfiora Davide Golin e il suo progetto Diva, ma che si impreziosisce con voce femminile e keyboards che parlano di fregature del cuore e fiumi in piena. Un duetto vocale effervescente si lega poi alla traccia Madonne, anticamera di un bagno disco-pop che utilizza rime baciate e sexy spigolature elettroniche kraut in Seduta Spiritica.

Una freschezza viva e scalciante, quella de Lo Straniero, progetto che allontana i pregiudizi con una marcia stile Decibel in Intrecci, canzone che mostra la loro voglia di creare dei legami con una sfera elettro-pop divertente. In Psicologo i ragazzi coinvolgono anche Gian Maria Accusani, in un racconto che ama suoni di gente come Siki. Si guarda anche ad oriente, contro l’indifferenza e con percussioni di ampio gettito.

Niente sperimentazioni e note astruse, la forza della bellezza è tutta in Lo Straniero, band che nasce e cresce nel loro personale “Quartiere italiano”.

 

Andrea Alesse

recensioni@thefrontrow.it

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