I The Prodigy in occasione dell’uscita del loro settimo album in studio No Tourists (BMG), uscito il 2 novembre, si mettono subito in tour.
Tra le tante date ci sono anche due date italiane venerdì 30 novembre al Modigliani Forum di Livorno e ieri sabato 1° dicembre all’RDS Stadium di Rimini.
L’influenza dei Prodigy sulle ultime generazioni è indiscutibile, grazie al loro potere di trasformare metal kids in ravers e viceversa. Sin dall’esordio, i Prodigy sono stati dei rivoluzionari fuorilegge, dando alla luce album che hanno mischiato, sconvolto e ridefinito generi: in poche parole, non sono dei turisti e non lo saranno mai.
Ad aprire il concerto ci sono gli Slaves.
Per chi si fosse perso il loro concerto di Bologna (vedi live report) del 27 ottobre scorso, è ignaro della loro potenza dal vivo.
Piccola parentesi dovuta.
Il ritardo di una mezz’0ra abbondante con il quale gli Slaves sono saliti sul palco è frustrante e purtroppo rovinerà anche lo show dei Prodigy, ma ne parlerò dopo di questo.
Degli Slaves ho già speso inchiostro virtuale per raccontare la loro potenza scenica .
A Rimini sembrano ancora più carichi, nonostante aprano ad un gruppo che non c’entra niente con il loro genere, ma a chi ha partecipato ad un loro concerto posso solo dire che hanno assistito allo show di una delle band che di sicuro faranno parlare di se per i prossimi 10 anni.
SETLIST:
Sockets
Bugs
Magnolia
Fuck the Hi-Hat
Cheer Up London
The Lives They Wish They Had
Chokehold
Sugar Coated Bitter Truth
Beauty Quest
The Hunter
Ritardo chiama ritardo e i Prodigy salgono sul palco con quasi 1 ora di ritardo rispetto a quanto comunicato .
Una volta sceso il telo ecco partire subito le luci e i suono inconfondibili dei Prodigy.
Si parte subito sulle note di Breathe e comincia subito il delirio.
Per chi come me non è la prima volta che li va a vedere dal vivo sa della loro potenza sonora e scenica e anche a Rimini è stata così.
Luci accecanti suoni poderosi con la voce di Keith Flint e Maxim sempre presenti nonostante corrano come due indemoniati per tutto il palco
La setlist è molto variegata con i pezzi nuovi se si mischiano con i migliori pezzi degli altri dischi.
Dopo Invaders Must Die che lo reputo un gran bel disco, i Prodigy li ho un pò persi di vista soprattutto perchè non hanno fatto dei dischi all’altezza .
Si sono belli, ma sembra tutto già sentito senza niente di particolare.
Anche se il pubblico dei Prodigy balla e fa casino con ogni loro brano, i momenti migliori purtroppo ci sono con i pezzi vecchi come Omen e Voodoo People la quale stata clamorosa.
I brani scelti di Invaders Must Die a parte Omen non sono proprio i più conosciuti e non includere nessun brano di Always Outnumbered, Never Outgunned mi lascia un pò perplesso, ma visto che il disco fu accompagnato da diversi dissidi interni alla band mi sembra chiaro non cantare neanche un brano, ma Spitfire e Girl per me sono 2 dei brani migliori della band.
Firestarter riaccende la maggior parte del pubblico compreso quella che durante i brani nuovi era andato al bar o a fumarsi una sigaretta.
Quando fanno Smack My Bitch Up?
Questa è la domanda più frequente che mi hanno fatto durante il concerto.
I Prodigy naturalmente la fanno come ultima e li si è visto veramente il delirio più grande.
GLi encore sono 3….dovevano essere 5 ma chiaramente lo slittamento dato anche da alcuni problemi agli ingressi durante i controlli, hanno fatto si che la data di Rimini sarà ricordata per quella in cui non sono stati suonati Timebomb Zone e Out Of Space.
Soprattutto Out Of Space che chiude sempre i loro concerti è una bestemmia non poterla sentire.
Nonostante molte cose siano cambiate nello scenario sociale e musicale, ciò che rimane una costante per i Prodigy è il preciso intento di fare le cose a modo loro, e nel 2018 l’irrefrenabile spirito della band è quanto mai necessario al panorama musicale mondiale.
SETLIST:
Breathe
Resonate
Nasty
Omen
Champions of London
Voodoo People
Run With the Wolves
The Day Is My Enemy
Need Some1
Everybody in the Place
Firestarter
Roadblox
Light Up the Sky
No Good (Start the Dance)
Smack My Bitch Up
Encore:
We Live Forever
Fire
Take Me to the Hospital
Un ringraziamento particolare a Barley arts per il gentile invito
Foto e testo di Carlo Vergani
Prodigy
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Slaves
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