La PFM canta De André a Ferrara sotto le stelle

La PFM registra un sold out nella cornice della Delizia Estense  di Benvignante, nella Bassa ferrarese, un luogo magico e intriso di storia riaperto di recente, così come è storica la setlist proposta dalla band. Ormai da diversi anni la PFM rende omaggio a Fabrizio De André, che è stato almeno in parte artefice della fortuna del gruppo negli anni 70, quando andarono in tour con il grande cantautore genovese dopo l’uscita dell’album “Rimini”. Negli anni la proposta si è leggermente modificata e, insieme a brani estrapolati dal doppio live dell’epoca, è stata aggiunta anche una suite che comprende alcuni momenti dell’album “La buona novella“. Questi brani nello specifico sono stati riarrangiati con maestria notevole ed è un momento in cui la band si può esprimere in modo più spontaneo. 

Il live di questa sera permette di riascoltare, nei loro arrangiamenti arditi, grandi classici che appartengono al repertorio di Faber, partendo da “Bocca di rosa“, esattamente come inizia il primo volume del doppio live; seguono altri brani storici, fra cui “Andrea“, “Giugno 73“, “Un giudice“, “La guerra di Piero” e così via. In totale viene eseguito per intero tutto il primo volume del live e parte del secondo, oltre all’intermezo rappresentato dal medely de “La buona novella” circa a metà concerto. L’esecuzione di “La canzone di Marinella” è ancora più particolare, perché la band esegue la parte strumentale, sul palco è illuminato solo un leggio vuoto al centro del palco, mentre nell’aria rieccheggia la voce di De André tratta sempre dal live originale. Il repertorio vero e proprio della PFM è invece molto circoscritto e si limita a un due vrevi accenni a “E’ festa” e “Impressioni di settembre” come bis. 

La formazione storica della PFM è circoscritta a Lucio “Violino” Fabbri, preciso e disinvolto in ogni circostanza, a Franz Di Cioccio, che si destreggia come sempre fra voce e batteria, e Patrick Djivas al basso; questi ultimi sono due opposti dal punto di vista della tenuta di palco, ma è evidente che  l’uno non possa esistere senza l’altro. Di Cioccio è istrionico, in perenne movimento, espressivo e comunicativo. Djivas rimane seduto per gran parte del tempo, interviene solo in alcuni momenti, per introdurre “La canzone di Marinella” e per presentare la band, ma il suo basso è un rombo di tuono e ha una personalità inconfondibile. Non è invece presente Flavio Premoli, che aveva invece partecipato al tour invernale. Fra gli innesti più recenti, è fondamentale  citare Marco Sfogli alla chitarra, sempre perfetto, e Luca Zabbini alla voce, tastiere e chitarra, un giovane dal talento smisurato. 

 

Si ringraziano Giulia Zanichelli di GDG Press ed Elena Moretti di Parole e Dintorni per la disponibilità. 

Foto e report della serata a cura di Anna Minguzzi. 

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