Magia di note e poesia con Angelo Branduardi al Gran Teatro Morato di Brescia
A sei anni di distanza dall’ultimo lavoro in studio “Il Rovo e la Rosa”, Angelo Branduardi ritorna a cantare la spiritualità, risvegliando dal sonno dell’anno mille l’opera visionaria di Hildegard von Bingen, monaca, reclusa secondo la regola di San Benedetto, fin dall’età di otto anni e poi badessa di Bingen.
Hildegard fu mistica e poeta, musicista, filologa ed erborista, era e rimane ammirata per avere esplorato senza paura il posto dell’anima nel Cosmo e per avergli dato voce con la sua visione musicale unica. Nella sua epoca, come nella nostra, quella che fu chiamata “La Sibilla del Reno” e parlò alla pari con Papi ed Imperatori, resta fonte di stupore per coloro che sono disposti ad ascoltarla.
Nel 2019 il percorso di spiritualità, che aveva avuto inizio, ai tempi del suo esordio, con le canzoni ispirate alla tradizione orale degli indiani d’America per proseguire con il lavoro dedicato al Santo di Assisi, porta Branduardi alla riscoperta dell’opera di Hildegard von Bingen, Santa e Dottore della Chiesa. “La musica è nata con la religione”, racconta Branduardi, con “lo sciamano che faceva da tramite tra l’uomo e Dio” e per Hildegard von Bingen “la musica è la forma più alta dell’attività umana, quella che meglio riflette l’ineffabile suono delle sfere celesti.”
Il 12 febbraio 2020 Angelo Branduardi compirà 70 anni e nel 2019 ha già festeggiato 45 anni di carriera.
Nel 2020, per festeggiare il suo compleanno, uscirà la trilogia in vinile che partendo da “Futuro Antico”, attraverso “l’Infinitamente piccolo” dedicato a San Francesco, arriva all’opera di Hildegard von Bingen.
Il brano estratto per il lancio dell’opera è “Il Cammino dell’Anima 3”: il Diavolo è tentatore “Io dico: chi mi seguirà e farà la mia volontà avrà tutto ciò che desidera” ma l’Anima, esortata dalla Virtù, riuscirà a non cedergli.
Il concerto, della durata di due ore circa, è idealmente diviso in due parti.
La prima parte, introdotta da Angelo Branduardi che è solo sul palco davanti ad un impalpabile velo bianco, è dedicata a “Il Cammino dell’Anima”, che riprende alcuni temi dell’opera visionaria di Hildegard von Bingen, monaca, reclusa secondo la regola di San Benedetto, fin dall’età di otto anni e poi badessa di Bingen.
Numerosi e visibili sono gli strumenti utilizzati da Angelo e dai suoi musicisti: Fabio Valdemarin (tastiere, chitarra, cori); Antonello D’Urso (chitarre, cori); Stefano Olivato (basso elettrico, contrabbasso elettrico, chitarra, armonica, cori,) Davide Ragazzoni (batteria e percussioni).
Nella seconda parte Angelo Branduardi, in totale solitudine, sempre davanti al velo bianco, propone brani a lui cari come “Tango” (da Pane e Rose, 1988) e “Momo’s Lied” (1986), colonna sonora dell’omonimo film tratto dal romanzo di Michael Ende.
Aperto di nuovo il velo bianco, Angelo Branduardi e i musicisti continuano il cammino spirituale con l’esecuzione di alcune canzoni tratte da “L’infinitamente piccolo”, album del 2000 realizzato sulle scritture di San Francesco d’Assisi.
In chiusura non possono mancare i successi storici entrati nella memoria collettiva e nel cuore come, tra gli altri, “Cogli la prima mela” e “Alla fiera dell’est”. L’impianto scenico è essenziale ed efficace. Tagli di luce teatrali e un tetto di lampadine dai toni caldi di luce. Nessun orpello tecnologico. Solo luce, nuvole bianche di fumo che fanno da discreto contorno alla musica di Angelo Branduardi.
ANGELO BRANDUARDI TOUR 2019 2020 – Prossime date
18 Dicembre 2019 Acqui Terme (AL) Teatro Ariston
20 Febbraio 2020 Bergamo Teatro Creberg
24 Febbraio 2020 Milano Teatro Dal Verme
26 Febbraio 2020 Torino Teatro Colosseo
29 Febbraio 2020 Padova Gran Teatro Geox
06 Marzo 2020 Napoli Teatro Politeama
27 Marzo 2020 Bologna Teatro Celebrazioni
04 Aprile 2020 Varese Teatro Openjobmetis
08 Maggio 2020 Sanremo (IM) Teatro Ariston
Nel ringraziare Silvana Maiorano di Lungomare Srl, Francesco De Sandre di Zed Live eEDB Comunicazione per i graditissimi inviti, vi lasciamo ad una selezione foto della serata a cura di Stefanino Benni