Il Bonsai Garden questa sera non ospita un concerto, ma un monologo; bisogna quindi per prima cosa fare i complimenti a Immanuel Casto che, forte del suo carisma e dell’intelligenza fuori dal comune che lo contraddistingue, ha saputo tenere alta l’attenzione parlando per due ore e un quarto. Il tema dello spettacolo, intitolato “Non erano battute“, è la comunicazione, un concetto affrontato con una panoramica che sarebbe riduttivo definire ad ampio raggio.
I temi trattati sono moltissimi, da quelli più pop ad altri molto più alti e filosofici. I racconti di vita vissuta, tra gaffe clamorose con gli amici e litigi in famiglia, si alternano a considerazioni sulla serie Gli anelli del potere, sul gaming, sul linguaggio usato nel cartone dei Cavalieri dello Zodiaco e sulle espressioni, spesso luoghi comuni, che Casto dice di detestare in quanto non ne capisce il senso.
Si parla anche di musica, con alcune considerazioni sulle metafore a sfondo sessuale che riempiono, anche se non sempre ce ne accorgiamo, i testi dei brani di musica italiana (viene citata “Nell’aria” di Marcella Bella a titolo di esempio), a cui vengono contrapposti alcuni brani della discografia di Immanuel Casto, in particolare “Che bella la cappella” e “Tropicanal“.
Si ride, su richiesta di Casto, solo quando lui si interrompe per bere un po’ d’acqua, per il resto si rimane in religioso silenzio e si cerca di seguirlo in tutti i voli pindarici, sempre ben riusciti, che compie durante il discorso. Il tema della comunicazione interpersonale permette anche riferimenti alle lotte per i diritti civili e qualche stoccata in direzione della Chiesa. Uno spettacolo gradevole, che per il suo essere così denso di contenuti può interessare una vasta gamma di spettatori.
Si ringraziano Cesare Sinigaglia di Astarte Agency e BOnsai Bologna per l’accoglienza e la disponibilità.
Foto della serata a cura di Anna Minguzzi.