Quando la storia del rock parlerà tra venti o trent’anni, si ricorderà certamente di un menestrello famoso e poco comunicativo, ma musicalmente valido come pochi nel settore dell’alt folk-rock.
Kurt Vile non è oggi merce di scambio con vecchi artisti del rock, ma un cantante ancora scalciante per attitudine, che è atterrato al Circolo Magnolia di Milano ieri 25 giugno 2019, in una serata afosa come poche e per portare pedicazioni rock e ritmi musicali d’oltre Oceano.
Lo accompagnano i fidi The Violators, in una combo band fatta da un poker di musicisti, compreso Kurt, che amano la doppia chitarra e le raffinatezze degli accordi, in una piena discesa negli inferi del rock e nella mitologia blues. Capello lungo e atteggiamento schivo, Kurt Vile odia le luci e il suo turpiloquio, contornato da una marea di chitarre da far invidia ai grandi gruppi del mainstream rock, e salendo sul palco con una verve pigra da buon amante del genere musicale e delle sue alterazioni.
Pezzi di blues e di folk intrisi di scorribande in quest’ultimo genere quando il nostro abbraccia il banjo o quando si perde in costruzioni melodiche. È questo il messaggio del buon Kurt, un personaggio a metà tra un crooner in acido e un nerd spazientito dall’interruzione dell’energia elettrica che alimenta il suo pc.
Sull’asse costruita con i The Violators, in un set minimal per le luci e gli effetti ma solido dal punto di vista del volume rock, Kurt non si dimentica del suo passato con i The War On Drugs, giocando a fare la celebrità e alternando le mille chitarre. Acustico o elettrico che sia, le sue capacità sono di fatto merce rara, con accenni sornioni alla scena anni ’90 e un apprezzato amore per le composizioni guitar-addidcted.
Un concerto per amanti del rock e delle sue declinazioni storiche, in una lezione che il cantante di Filadelfia ci ha dato per far vedere come lo spirito di questa musica continui ancora iggi.
Setlist
Loading Zones, I’m an Outlaw, KV Crimes, Wakin’ On a Pretty Day, Bassackwards, One Trick Ponies, Girl Called Alex, Yeah Bones, Girl Called Alex, Pretty Pimpin, Baby’s Arms.
Ringraziamo DNA Concerti per il graditissimo invito ed il Circolo Magnolia per la consueta accoglienza
Testo di Andrea Alesse
Foto di Stefanino Benni