Act locally, think globally, intervista ai The Inspector Cluzo

La musica senza fronzoli dei The Inspector Cluzo, ossia Malcom e Phil, nasce nella loro fattoria, Lou Casse, vera e propria musa del loro processo creativo. Per la band è impossibile scindere la musica dalla cultura agricola: le radici delle canzoni s’intrecciano a quelle delle loro coltivazioni, biologiche e attente ai principi di salvaguardia ambientale.

“We The People Of The Soil” è il loro nuovo album, in uscita il 26 ottobre 2018 per F The Bass Player Records e Caroline International,  disponibile anche in vinile. Prodotto da Vance Powell (Jack WhiteClutch), vincitore di molteplici Grammy Awards, l’album festeggia i dieci anni di carriera della band, arrivando dopo un anno passato sui palchi di tutto il mondo. Il disco è il perfetto testamento della musica e dei principi attorno al quale si avvolge la vita del duo francese: registrate in presa diretta, le canzoni arricchiscono influenze folk di distorsioni e ritmiche propulsive.

Non la solita band, insomma, ma un duo di Rockfarmers poliedrico e versatile che ha una connotazione politica ben definita, di cui potete trovare alcuni spunti interessanti nella nostra intervista.

 

1 Questo nuovo album rappresenta una posizione chiara contro il disastro intorno a noi: si parla di cambiamento climatico e delle sue conseguenze. Come è nata quest’idea?

The Inspector Cluzo: Oggi gli artisti si concentrano solo sulle copertine e viviamo in un mondo in cui la società dei consumi è il solo obiettivo di ogni paese basato sulla crescita infinita. Sappiamo che ciò porterà a un mondo di caos. Possiamo certamente notare ciò, specialmente quando abbiamo la possibilità di viaggiare un po’ all’estero. Tutto ciò, ormai sotto gli occhi di tutti, ci influenza molto e, ovviamente, si può sentire nella nostra musica. Ora siamo a 10 anni dalla nascita della band, che ha suonato in più di 1000 concerti in 52 paesi, e si può facilmente notare il cambiamento che è avvenuto nella nostra musica, da un album all’altro. Il fatto di lavorare presso la nostra azienda (siamo quasi al 100% autosufficienti in materia di cibo), e di essere al 100% musicalmente indipendenti, ci dà la speranza che qualcosa è possibile, oltre a farci essere LIBERI.

2 Quindi, secondo voi, la musica può cambiare il mondo?

The Inspector Cluzo: Per noi la musica non può cambiare il mondo, ma è un buon modo per diffondere le idee. Sono le stesse persone in grado di cambiare il mondo, anche se richiede una dose di convinzione riguardo il non essere egoisti, il prendersi cura di ciò che accade intorno, la creazione di ricchezza locale per essere una comunità aperta al mondo. Agire localmente, pensare globalmente, questo è quello che potrebbe cambiare il mondo. Abbiamo bisogno di più persone per “fare qualcosa” ,piuttosto che “lamentarsi” o “pensare a fare le cose per andare avanti”.

3 Il “we” che leggiamo nel titolo dell’album vuole sottolineare una scelta musicale e di comunitarismo ?

The Inspector Cluzo: Beh, non proprio, il pronome “we” sta per tutti noi, esseri viventi nella “Natura sulla Terra”. Non vogliamo essere assolutamente i leader di alcun movimento o causa, vogliamo solo mostrare alla gente che stiamo facendo qualcosa di diverso rispetto alla direzione in cui va il mondo, e che, tuttavia,  funziona perfettamente. Ciò ci influenza in modo positivo, nella nostra vita e nella nostra musica.

4 Parlando di aspetti musicali, da dove derivano i testi e come sono influenzati dalla vostra vita in fattoria?

The Inspector Cluzo: I testi sono direttamente influenzati da quello che viviamo. Ovviamente, la nostra vita e il lavoro, ciò che viviamo presso l’azienda agricola e quello che sperimentiamo con il turismo: l’incontro di popoli e di culture diverse. Tutto questo si sintetizzata naturalmente presso l’azienda agricola. Questo è il “potere del Suolo” .

 5 Il fatto di essere un duo come influenza il processo creativo e i vostri live?

The Inspector Cluzo: Questa è una bella domanda. Attualmente il fatto di essere un duo potrebbe essere visto come una limitazione, ma ti dà anche la possibilità di pensare in modo diverso, utilizzando solo 4 mani e 4 piedi per riprodurre la tua musica, tenendo a mente che il pubblico non deve essere annoiato, così da essere più creativi e scegliere le note giuste al posto giusto. Il nostro obiettivo è quello di tenere a mente che “Less is more”, come ci insegna il blues. Nell’album siamo andati oltre la limitazione della sola registrazione in analogico a 8 tracce, che è un altro processo per tenere solo ciò che è necessario per la canzone. Dal vivo l’approccio è lo stesso, noi facciamo solo quello che ci permette di suonare live: nessun computer, nessuna riproduziona, tutto ciò che si ascolta viene da ciò che facciamo. Non abbiamo alcun scaletta, tutto è libero. Ciò dimostra un’attitudine più umana, più singolare, l’opposto di quello che possiamo ascoltare oggi nel mainstream musicale. Se venite a diversi spettacoli, sentirete cose diverse anche se le canzoni sono le stesse.

6 Ci sono altri artisti che incarnano la vostra energia e il tuo messaggio?

The Inspector Cluzo: Certamente, alcuni artisti come Neil Young, Curtis Mayfields, Pearl Jam, Frank Zappa, alcune Malgach rock band, anche se non un sacco di nuove band. Tuttavia, noi siamo ancora aperti ad ascoltare cose nuove. Supporteremo i The Clutch nel torur previsto per la fine dell’anno, e siamo stati ben lieti di incontrali.

Andrea Alesse

recensioni@thefrontrow.it

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