Patrizio Trampetti, artista napoletano protagonista indiscusso della musica folk italiana con la Nuova Compagnia di Canto Popolare fino all’Opera La gatta Cenerentola di Roberto De Simone. Nello stesso tempo Trampetti ha sempre coltivato la canzone d’autore con collaborazioni con personaggi come Edoardo Bennato (Un giorno credi, Feste di Piazza, Roma, Donna di luna, Guarda là..), Tullio De Piscopo, Tony Esposito. Francesco Baccini, Amedeo Minghi, Gilberto Gil, Enzo Gragnaniello, Inti-Illimani, Letti Sfatti (nel progetto dal titolo Questa Città con Erri De Luca).
Il Nuovo album L’Ideale
Il disco vuole essere un viaggio alla ricerca della nostra identità in questo momento storico. La ricchezza musicale e poetica dell’album porta l’autore all’esigenza di sintesi del suo percorso. I colori ritmici della musica popolare si fondono con le melodie della canzone d’autore. Tra omaggi, citazioni, collaborazioni, riscoperta del contenuto tematico degli ideali in forma canzone, la voglia di schierarsi, di impegnarsi socialmente, emerge continuamente il tributo ai padri fondatori della nostra canzone. L’elenco l’abbiamo già fatto, ma nel puzzle ognuno troverà i suoi pezzi di riferimento. Un gioco a specchi fatto con le note.
L’ideale sarebbe un mondo di ideali. Certo, non sarà uno slogan a salvare l’umanità, ma è bello pensarlo.
Nello scegliere il nome del suo nuovo album, L’Ideale, Patrizio Trampetti ci ha messo cuore, un po’ come quando decidi il nome di tuo figlio. Selezioniamo le parole in maniera ponderata: cuore-figlio. In questo caso il figlio è l’autore stesso però, perché oltre alla accezione degli ideali che andremo ad approfondire, è bene dire da subito che questo disco, il cantautore napoletano l’ha dedicato alla madre. Più cuore di così non si può.
Ma perché mettere gli ideali al centro del villaggio? Il rischio retorica è dietro l’angolo. Eppure, la dittatura della mediocrità -a cui ormai siamo assuefatti nella scena odierna- merita di essere messa in discussione.
Siamo tutti figlio o nipoti di generazioni che hanno improntato la loro vita sul terreno degli ideali, ma forse lo abbiamo dimenticato, qualcuno rinnegato. Ecco perché parlare di ideali oggi non è retorico: sarebbe come dire che un Paleologo non ha ragione d’essere. Gli ideali, in più, possono riprendere vita, non sono dei fossili da proteggere in una teca, per quei pochi nostalgici che ancora pagano il prezzo del biglietto in onore alla memoria.
Potremmo definirla una reazione alla canzone fast food a cui gli stomaci si sono abituati. Nell’intreccio tra il valore degli ideali, e il valore del cuore, con l’omaggio alla madre, Patrizio Trampetti con questo nuovo progetto ha voluto ridare nobiltà alla forma canzone riempiendola, come fosse una sacca, di contenuti. E nel farlo, ogni canzone è a suo modo omaggio ai padri cantautori (Rino Gaetano, Fabrizio De André, Fabrizio De Gregori).
E lungo il percorso del disco, ci sono numerosi compagni di viaggio, come Tricarico, Pietra Montecorvino, gli Inti-Illimani, e Claudia Gerini, da cui vogliamo partire.
L’artista ci ha concesso un intervista