Non è serata è il suo primo singolo, che fa sperare di essere davanti a un nuovo talento femminile dell’urban pop, ossia quello di Elena De Salvo, nome nascosto dietro il moniker Blank.
Nata a Messina, studia pianoforte e produzione a Cosenza presso la Jul Academy, mentre ora arriva a Milano per assaporare contesti più urbani e voglia di affermarsi. Carisma e talento non mancano, sin dal primo assaggio della sua musica.
Non è serata è difatti il primo singolo di BLANK, uscito il 31 maggio per Platonica e UMA Records, in distribuzione Artist First.
Ascoltalo qui:https://open.spotify.com/album/6Q592v9iUlWTxg2W0Etavv?si=QtZaZvHETwOj1ASdrUjbdg
Pe conoscerla meglio abbiamo incontrato Elena, che ci ha parlato di musica, gender gap e progetti futuri.
– Hai scelto un nome, BLANK, che evoca un senso di vuoto, ma in realtà la tua musica mi sembra densa di buoni propositi e prese di posizione. Quali sono le direttrici del tuo progetto?
Il nome Blank è nato in maniera casuale, grazie a mia sorella Gaia, durante la produzione dei miei primi brani. Ancora non avevo idea del genere preciso, Blank rappresenta per me il contenitore vacante in cui mettere tutte le mie idee musicali, senza obblighi né confini. Questi ultimi tempi, il progetto Blank sta diventando sempre meno vuoto e più affollato di musica e pensieri, non potrei essere più felice.
Spesso mi chiedono perché non abbia trovato un nome d’arte nuovo per un nuovo progetto, io rispondo che Blank è per me un modo per ricordare che le idee si costruiscono pian piano, pezzo dopo pezzo, nulla nasce definito a priori.
– La tua musica viene definita urban pop e viene composta dopo un lungo percorso di studi di pianoforte. Quanto ha influito la tua formazione musicale nella composizione della tua musica attuale? In tal senso, secondo te, il pop urbano può incontrare anche le competenze musicali, in quest’epoca di promozione dell’incompetenza, ahimè anche nella musica?
La mia formazione musicale ha contribuito moltissimo alla scrittura dei miei brani. Conoscere la musica mi dà l’opportunità di arrivare al sound che ho in testa in termini di armonia e melodia, senza andare a tentoni nel buio. Molti artisti si affidano ciecamente agli altri quando si parla dell’impostazione dei brani, ovvero “il producer mi manda il beat ed io ci scrivo sopra”. Io ho bisogno di scrivere senza costrizioni, la conoscenza musicale rimuove i limiti alla mia creatività, se ho un’idea in testa vado al piano e la registro in diretta.
– Veniamo al tuo singolo Non è serata.
Parlaci dell’idea che sta dietro il pezzo. Sappiamo bene che non è solo musica ma anche riflessione su un tema importante, come la partecipazione dello sguardo femminile in un contesto purtroppo dominato dalla voracità maschile.
L’idea da cui parte il brano inizia sul volo Lamezia-Milano, tutto è partito dalla prima frase “a loro piace sentirsi dire sempre si si si”, da li ha preso una direzione precisa, volevo portare una prospettiva diversa, femminile ad un contesto urban dominato dal sesso maschile.
Oggi, quando si parla di disuguaglianza di genere, spesso ci si sente dire che è un’invenzione delle femministe. Se poi andiamo a guardare le statistiche scopriamo che non è cosi e che, soprattutto in Italia, siamo ben lontani dall’essere pari. Quotando il mio brano “guadagniamo meno per lo stesso lavoro, le posizioni di rilievo le hanno tutte loro perché se resto incinta, chi lavora bada tu ai bambini a casa, accompagnali a scuola”.
Non sto qui a citare statistiche, basta guardarsi attorno. Con la musica, si possono affrontare argomenti complessi con una semplicità sbalorditiva, questo è quello che ho voluto fare con “Non è serata”.
– Musicalmente, invece, come è nata la collaborazione con Aquadrop?
Il primo contatto è nato grazie a Zibba, direttore artistico di Platonica. Da li è nata una collaborazione fantastica, Aron è un producer pazzesco, molto conosciuto all’estero (Diplo, Major Lazer, Martin Garrix), ma allo stesso tempo super disponibile ed alla mano. Ha capito perfettamente il vibe che volevo dare al brano arricchendolo con il suo stile inconfondibile. Mi considero molto fortunata ad avere una sua produzione ad accompagnare il mio primo singolo.
– Dopo il singolo, quali sono i progetti futuri, nel breve e nel lungo periodo di BLANK?
Sto lavorando duramente con il mio team (UMA Records e Platonica), per costruire qualcosa di solido che vada al di là di uno o due singoli. Vivo un periodo pazzesco dove scrivo tantissimi pezzi nuovi che mi piacciono molto e spero di farvi sentire al più presto.
Andrea Alesse
recensioni@thefrontrow.it