Intervista alle Snei Ap

Abbiamo avuto il piacere di intervistare le Snei Ap band italiana tutta femminile, legata da uno stile puramente alternative rock. Le sonorità di queste cinque ragazze puntano ad unire le graffianti chitarre distorte con le melodie che tutti voi vorrebbero cantare in macchina durante un bel viaggio.

 

Ciao ragazze e benvenute su The Front Row. Come prima cosa presentateci la formazione della band e da dove venite.

Ciao ragazzi, qui è Sonia Wild che parla, la fondatrice e batterista della band.

Cosa dire di noi? Siamo 5 ragazze emiliane belle cariche, come si dice dalle nostre parti oppure ci hanno definito un “simpatico quintetto” ed è diventato subito il nome preferito per una band di liscio!

L’unione delle nostre abitazioni praticamente forma la via Emilia, anzi arriviamo anche più in la!

Abbiamo Jude chitarra da Parma, Aly basso da Fidenza, Giuly chitarra da Modena, io da Reggio e Angie la nostra voce da Mantova.

 

Raccontateci un po’ di storia della band: chi sono le fondatrici ufficiali, quando è nata la band e com’è nata l’idea?

Come dicevo la fondatrice ufficiale rimasta sono io, che con tanta pazienza 12 anni fa ho creato questa associazione a delinquere insieme alla prima chitarrista Attila, che ha lasciato la band dopo pochi anni.

L’idea non è stata partorita a tavolino, è arrivata, come tante cose nella mia vita e pensando fosse la cosa giusta ho perseverato senza considerare che una band femminile può avere il ciclo sincronizzato durante la composizione di un album…e li sono casino!

 

Parlateci un po’ del nome della vostra band: come nasce e che significato ha per voi?

Snei Ap non vuol dire assolutamente niente, 12 anni fa, in una serata d’estate in una birreria locale dopo molte ispirazioni alcoliche abbiamo optato per questo insieme di lettere che, a nostro avviso, urlato nello stadio di san siro gremito di gente, poteva fare effetto…

Ma su questo nome, proprio l’anno scorso è arrivato l’aneddoto più divertente della nostra carriera.

Durante la nostra partecipazione all’Eurovision Song Contest un fan ci ha chiesto se Snei Ap fosse l’anagramma di “A Penis” (azzeccatissimo e poco volgare per una band femminile) quindi da li in avanti ci teniamo a dire che snei ap non vuol dire un Ca**o.

 

Presentatevi a chi non vi conosce: descriveteci il vostro sound e a quali gruppi e generi vi ispirate maggiormente. Tralasciando il solito discorso “non ci piace essere catalogati in un genere preciso”, in quale movimento/genere vi collochereste?

È una domanda che ci fanno spesso e noi diciamo che rappresentiamo al meglio il problematic metal nella prima fase della nostra vita, poi a seguire e anche attualmente l’alternative alcolich rock.

Scherzi a parte, ci piace definire la nostra musica un insieme di chitarre distorte e basi potenti che vanno ad unire linee estremamente melodiche… insomma il giusto sound da cantare in un lungo viaggio per scaricare i cavalli.

 

Come descrivereste l’ultimo lavoro che avete realizzato e cosa possono aspettarsi gli ascoltatori dalle vostre canzoni?

Credo che il nostro ultimo lavoro chiamato tutta colpa dell’amore, rappresenti il miglior risultato che una band italiana possa ottenere con un cantato nella lingua madre unendo le sonorità tipiche del rock.

Ovviamente lo dico con estrema modestia.

Sono e siamo fortemente convinte che sia difficilissimo integrare la nostra lingua cosi dolce a un rock o metal spietato, sicuramente ci siamo alleggerite ma allo stesso tempo non ci siamo snaturate da quello che siamo. 

Insomma, per noi è una scommessa vinta. Su tanti fronti. 

 

Ora parliamo della vostra discografia e carriera: qual è stata la prima cosa in assoluto che avete mai registrato, cosa avete inciso fino ad oggi e quante esperienze dal vivo avete avuto?

Se avete voglia di leggere 987652 righe sono pronta a dirvi tutto quello che abbiamo fatto in 12 anni.

Ma…riassumendo nella nostra carriera abbiamo fatto 3 Ep, 2 Full Lenght, 3 singoli 80 mila date, un tour con le Cruficied Barbara, un tour in Inghilterra, abbiamo vinto il premio Sanremo Rock, siamo arrivate sedicesime per l’Eurovision, e ora stiamo affrontando il tour italiano per presentare l’album… ah dimenticavo il futuro potrebbe essere anche peggio come “conquiste” preparatevi! hahaha

 

Quale vostra canzone consigliereste a chi non vi ha mai sentiti?

Come dicevo prima abbiamo fatto un cambio nella nostra carriera, quindi vi consiglio di ascoltare fuck off m8 per il passato e pedine d’affetto per il futuro.

 

Qual è finora il momento più bello e/o importante da quando siete una band? 

Abbiamo cambiato formazione più volte questo mi ha permesso di vivere questo momento tante volte se devo essere sincera.

C’è sempre quella scintilla che gira e che appare all’ascolto di un album finito, all’arrivo su un palco grande, al complimento di un fan. E questa è la nostra fortuna a differenza di chi dice che i cambi di formazione sono solo un male…

 

Chi è la principale compositrice del gruppo? Usate qualche metodo per assemblare tutte le idee che vi passano per la testa?

 Si, le testate tra di noi. hahaha 

Ci chiudiamo in una sala per mesi, ci picchiamo e chi sopravvive compone l’album.

Ovviamente scherzo, giusto per farvi capire di che pasta siamo fatte.

Abbiamo una divisione molto equa nella composizione, qualcuno porta le idee e qualcuno le sviluppa, ci si intercambia fino alla riuscita della cosa.

L’ultimo album è un bellissimo esempio di questo. Ogni canzone è un pezzo di tutte noi praticamente in parti uguali.

 

Parlateci un po’ dei vostri testi: chi è il songwriter principale e quali sono gli argomenti che preferite trattare? E poi, meglio la lingua inglese o italiana?

Ho sempre scritto io i testi che poi venivano rivisti e messi in metrica da Angie, tranne in questo album che c’è appunto lo zampino di tutte noi.

Definire meglio una lingua o l’altra non te lo so dire, va a disposizione del brano… se il brano funziona in una lingua o in un’altra si vede alla fine.

Nella nostra carriera abbiamo scritto anche una canzone in greco antico quindi non ci facciamo scrupoli.

In ogni caso i nostri testi sono praticamente tutti autobiografici, parlano di noi, di esperienze vissute e storie in cui tutti si possono rivedere e magari prendere quello spunto in più che ti aiuta ad uscire dalle situazioni.

 

Quant’è importante per voi l’attività live di una band e quant’è determinante secondo voi la presenza scenica e perchè?

Tantissimo, la parte live neanche da dire è la cosa principale, infatti, ci impegniamo ogni giorno a trovare realtà che ci possano permettere di far ascoltare la nostra musica in Italia.

La presenza scenica è anche quella importante, ma lo è tutto al giorno d’oggi. Viviamo in un mondo fatto di immagini patinate, è importante ma allo stesso tempo deve far trasparire la genuinità…a noi basta aprire bocca e siamo a posto! Hahaha

 

Quanto conta secondo voi il look di una band al giorno d’oggi? Voi avete un vostro “dress code” oppure salite sul palco come capita?

No no abbiamo un dress code per ogni concerto, ovviamente essendo povere sono abiti che possiamo permetterci ma nessuno è lasciato al caso, siamo sempre tutte coordinate e con un senso rispetto alla serata.

Poi se Gucci ci sta leggendo sarebbe ora di darci uno stylist e farci fare meno fatica! 

 

Cosa possono aspettarsi i ragazzi che vengono ad assistere ad un vostro show?

Il delirio.

Sul palco siamo matte tanto quanto fuori. Ci divertiamo e basta e questo traspare e la gente si diverte.

 

Ultima cosa: lasciate un breve messaggio di saluto che possa anche convincere le persone ad ascoltarvi.

Grazie dello spazio che ci avete dedicato e se volete vedere come siamo pazze dal vivo potete seguire le nostre avventure e il nostro tour sui nostri social o sul sito ufficiale www.sneiap.com.

Venite a bere una birra con noi, non ve ne pentirete!

 

Intervista eseguita dalla redazione 

Un ringraziamento a Red&Blue – Music Relations

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