Anche quest’anno il famoso marchio di merchandise e di abbigliamento Impericon ha deciso di far passare dall’Italia il loro festival metalcore, il Never Say Die Tour.
Come due anni fa la location scelta è il Zona Roveri di Bologna.
Sono ben 8 band che si sono susseguite sul palco del locale bolognese.
Ad aprire le danze sono i Lorna Shore dal New Jersey. Il loro deathcore è molto classico senza nessuna variazione sul tema. Sono bravi sul palco e riescono a coinvolgere il pubblico, ma forse il loro genere non è adatto ad una serata come questa.
Il secondo gruppo vengono dall’Australia come i Deez Nuts e sono i Polaris. Il gruppo capitanato dal cantante Jamie Hails, si fanno apprezzare per il loro Nu metalcore con voce grow accompagnata con la voce melodica del bassista Jake Steinhauser. Questo mix è perfetto dove la melodia non disturba il classico ritmo hardcore facendo impazzire tutto il pubblico che ora mai si è scaldato.
La prima vera band metalcore viene dal Texas e sono i Kublai Khan. Il loro metalcore è molto ritmato, diverso dal classico sound, ma nonostante ciò riescono a far breccia nel pubblico.
I Sworn in dall’Illinois cavalcano l’onda dei Kublai Khan, alzando sempre più l’asticella della qualità. Sembrano timidi e impacciati, ma dopo poche note si scaldano alla perfezione.
Dalla capitale dello stato dello Utah arrivano i Chelsea Grin. Se si voleva vedere il primo gruppo che poteva dare una scossa alla serata sono proprio i Chelsea Grind. Rudi, cattivi con un sound talmente potente da far sanguinare le orecchie. Un circle pit unico accompagna tutti i brani della band di Salt lake citiy, dimostrando se ce n’era bisogno tutto il loro potenziale.
I Deez Nuts non hanno bisogno di presentazioni. Il loro hardcore quasi “rappato” è come sempre coinvolgente e mai banale. L’unica pecca è che rispetto al gruppo che li ha preceduti sono meno potenti e incisivi cosa che si nota soprattutto come partecipazione del pubblico. Ci sono circle pit, ma la cattiveria dei Chelsea Grin è difficile da eguagliare.
Ecco finalmente salire sul palco gli Emmure o quello che ne rimane visto che della formazione originale è rimasto solo Frankie Palmeri. Il resto della band è formato da Joshua Travis alla chitarra Josh Miller alla batteria e Phil Lockett al basso. La loro performance di solo 45 minuti è volata in un istante. La folla li aspettava con grande attesa e la band di Frank Palmieri li ha ripagati con un set incredibile. I nuovi membri della band si sono inseriti molto bene nel gruppo e sono già molto affiatati con Palmieri. Il suono è potente come sempre facendo capire sempre di più come gli Emmure sono una delle band più devastanti del panorama metalcore.
Un ringraziamento particolare a Helfire booking per il gentile invito.
Foto e testo di Carlo Vergani
Emmure
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Deez Nuts
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Chelsea Grin
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Sworn in
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Kublai Khan
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Polaris
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Lorna Shore
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