Giacca, pantaloni, sneakers nere e una t-shirt che riporta la scritta “Federico Fellini Amarcord”
Semplice nell’aspetto, molto più che nei testi, Samuele Bersani è un cantautore unico nel suo genere. Dotato di una forte e coinvolgente ironia, con la quale prende in giro spesso, più se stesso che gli altri. Chi ama la musica italiana, non dovrebbe farsi sfuggire un suo concerto.
Ieri sera al Teatro Verdi di Pordenone c’è stato l’ennesimo sold-out di questo Cinema Bersani Tour. Rinviato più volte, per “quei problemi sanitari di cui non ne possiamo più di sentire il nome”, come dice lo stesso Samuele mentre presenta la band.
Se dovessi descrivere questo concerto in una sola parola, lo definirei, sereno. Perché la serenità è quella che traspare dalle sue parole, dalla musica, anche nei brani più intensi e decisamente meno allegri. Samuele Bersani parla molto durante il concerto, si vede che ama il contatto con il pubblico. Pubblico che non fa certo mancare di trasmettere il suo calore. Lo spettacolo, pur se imperniato nei brani dell’ultimo album Cinema Bersani, è anche un meraviglioso collage di tutte canzoni che hanno caratterizzato la carriera ormai trentennale dell’artista. “La mia spina dorsale”. Nei suoi tanti dialoghi con il pubblico, Samuele dice di amare moltissimi generi musicali, anche se apparentemente molto distanti da quello che lui stesso canta. Apprezza moltissimo il rap, ma quello che proprio non comprende, è la trap. Perché incomprensibilmente arrogante e irrispettosa. Cosa che ha cercato di descrivere nel brano L’intervista, contenuto nel suo ultimo disco. Immancabile è il paragone con Lucio Dalla. Bersani dice che nel nostro paese si è persa completamente L’umiltà. Caratteristica che ha sempre contraddistinto il grandissimo Lucio. “Non so esattamente quale fosse la sua altezza dichiarata nella carta di identità, però lui era un gigante in questo”. L’umiltà e la semplicità di chi, pur avendo tutti i diritti “non se l’è mai tirata”.
Pixel, Mezza Bugia, Replay, Spaccacuore, En e Xanax, Cattiva, Freak, sono solo alcuni dei brani che compongono la scaletta di questo meraviglioso concerto. Proprio su Replay è lo stesso cantautore a richiedere al pubblico di accendere i flash dei telefonini, malgrado una voce iniziale avesse invitato il pubblico a spegnerli, durante i vari ritornelli, così da creare una scenografia davvero suggestiva. Ogni brano è un’immersione totale nel mondo che l’artista cerca di descrivere, accompagnato da una band semplicemente impeccabile
Band composta da:
Alessandro Gwis alle tastiere
Michele Ranieri alle percussioni, voci, chitarre
Davide Beatino al basso
Marco Rovinelli alla batteria
Stefano Cenci al piano e tastiere
Silvio Masanotti alla Chitarra
Tony Pujia Chitarra e direttore musicale
Cinema Bersani è un concerto che va vissuto in pieno e continua con altre date:
16 Maggio Padova Gran Teatro Geox
25 Maggio Trento Teatro Auditorium Santa Chiara
16 Luglio Como Festival Città della musica
21 Luglio Napoli Palazzo Reale Summer Fest
30 Luglio Arezzo Estate in Fortezza
7 Agosto Sogliano al Rubicone
10 Agosto Francavilla Fontana (BR)
13 Agosto Tindari (ME) teatro Greco
In chiusura The Front Row ringrazia Euritmica Eventi Udine per il gentile invito.
Foto e testo a cura di Diego Feltrin