Dopo l’uscita di EBM, qualche settima fa, la band si è imbarcata invece in un tour europeo di 17 date: gli appuntamenti fissati nel nostro paese sono stati il 20 ottobre al Fabrique di Milano e il 21 ottobre alla UNIPOL Arena di Casalecchio di Reno (BO).
Gli Editors non sono mai rimasti fermi a livello creativo e, sin da quando hanno mosso i primi passi come semplice band composta da amici di università a Birmingham, hanno sempre cercato di sorprendere e di non scrivere mai album prevedibili, senza paura di spiazzare il proprio pubblico.
Se con i primi due splendidi album – l’esordio “The Back Room” del 2005 che ricevette una nomination per il Mercury Prize e il secondo “An End Has A Start” (2007) capace di raggiungere la prima posizione delle classifiche britanniche – la band di Tom Smith era stata inserita nel novero delle band indie rock anni Zero (Franz Ferdinand, Bloc Party, Interpol), già dalla svolta synth di “In This Light and on This Evening” del 2009 è apparso chiaro a tutti che gli Editors non potevano essere incasellati in un unico filone musicale.
Indie rock, post punk, new wave, synth pop, canzoni da stadio: la band inglese ha messo insieme tutto questo con personalità in vent’anni di carriera vissuti sempre ad altissimi livelli creativi e di riscontro del pubblico.
EBM conferma la tendenza al cambiamento e alla ricerca sonora a partire dal suo titolo: EBM infatti non è solo l’acronimo di Editors e Blanck Mass, ma anche un riferimento voluto alla Electronic Body Music, il sound nato negli anni Ottanta e che ha enormemente influenzato il nuovo materiale del gruppo, dove i synth industrial sulla falsariga di band come Nitzer Ebb, Front 242 e D.A.F. martellano pesantemente fra luci stroboscopiche, macchine del fumo e l’odore del cuoio e della pelle.
L’ingresso di Power nella band ha significato inoltre che, per la prima volta nella storia degli Editors, la scrittura dei brani non è partita dal frontman Tom Smith, che ha definito l’innesto di Blanck Mass “una botta di adrenalina nel nostro processo creativo”.
L’occasione quindi per mescolare nuovamente le carte e per raggiungere un punto di incontro del tutto inedito fra l’anima più pop di un produttore noise e le radici goth-rock di una band capace di riempire gli stadi.
Dal vivo le canzoni nuove non sembrano essere a livello di quelle del passato e sconvolgere alcuni brani del passato rivisitandoli in chiave soft non rendono quanto di dovuto.
I singoli sono d’effetto chiaro, ma bisogna arrivare verso la fine del concerto e con gli encore per vedere i veri Editors.
La band capitanata da Tom Smith è sempre una certezza dal vivo e la sua voce rende magico ogni momento, ma se con i primi dischi in chiave new wave sembravano aver fatto virare la band verso un universo parallelo, questi brani di EBM soprattutto dal vivo non convincono.
SETLIST:
Heart Attack
Strawberry Lemonade
Bones
Karma Climb
Picturesque
In This Light and on This Evening
Sugar
Magazine
All Sparks
Vibe
The Racing Rats
Frankenstein
Nothing
(Tom acoustic)
All the Kings
(Only Tom, Elliot and Benjamin)
Blood
Smokers Outside the Hospital Doors
Kiss
No Harm
Strange Intimacy
Encore:
An End Has a Start
Munich
Papillon
Un ringraziamento particolare a GDG press e DNA concerti per il gentile invito
Foto di Stefanino Benni e Carlo Vergani
Milano
Bologna