Giulia Villari, pazienza e eleganza espressi in Real

Autrice: Giulia Villari
Album: Real
Etichetta: Ivory Records
Ufficio stampa: A Buzz Supreme

Il linguaggio è realtà elettronica, e il fascino è quello di una donna che si misura sol suo talento e le sue raffigurazioni. Giulia Villari torna paziente, dopo l’ep River del 2010 e dopo il peso di un amore musicale per lei dichiarato da mostri sacri quali i Marlene Kuntz. Ora che è in tour, le sue declinazioni elettroniche arrivano chiare e fervide al punto, dopo l’uscita il 31 marzo scorso di un disco dal nome quanto mai ispirato e intimo: Real. È il manifesto di Giulia Villari per essere finalmente reale e illuminare con sintetizzatori e battiti elettronici la calda notte dell’underground di casa nostra. Verso l’elettronica e oltre, con i Kraftwerk ben saldi tra la collezione dei dischi e la tela di una narratrice che si porta sulle spalle tentazioni kraut e pulsazioni di una modernità assolata con vocoder e beat vorticosi. È il caso della lenta cadenza di Prince, terza di undici tracce e spalmata prima di una canzone, Path, nata tra batteria elettronica e spirale sonora che nasconde una folta capacità narrativa. Feel the dream e prosegui dritto con le tue intenzioni, sembra essere questo uno dei moniti di Giulia Villari, capace anche di forme esplosive che camuffano pathos e voglia di sbalordire. A queste caratteristiche risponde infatti la trama di Springtime, brano che dimostra una composizione crescente e meticolosa, fatta sempre di bass sound e pulsazioni electro. Giulia viene anche da un passato Jazz, evidente in alcuni passaggi in cui si mostra più musicista che mai, col suo inglese nascosto tra i passi lenti di una donna che santifica le sue giornate passate accanto ai beat (Prayer).
In Fragile si accarezza anche una chitarra, sempre accanto ad un impianto armonico e intimo, cadente quasi come una passata accanto alla teatralità di folk singer come la Olsen, arrangiata in modalità lineare e sintetica. Un talento da scoprire, quello di Giulia Villari, pronto a volare come in Birds, con i suoi sogni e il suo fragore da compositrice.

Testo a cura di Andrea Alesse

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