Giorgia: stile e sensualità all’Unipol Arena di Bologna

Forte del successo di vendite dell’ultimo album Oronero, uscito ad ottobre e già certificato disco di platino, Giorgia è sbarcata a Bologna, per la prima data del tour (c’era stata un’anteprima a Mantova con la data zero). Sempre accompagnata dalla ormai fedele band, composta da Sonny T.  (Thompson) al basso nonché direttore musicale, Giorgio Secco alla chitarra, Gianluca Ballarin alle tastiere, Claudio Storniolo al piano e Mylious Johnson alla batteria, la cantante romana si è esibita per oltre due ore di spettacolo in una Unipol Arena gremita di gente.

Le coreografie dello spettacolo, curate da Emanuel Lo, compagno dell’artista, sono straordinarie: 6 schermi, mobili in ogni direzione che riescono a creare prospettive inusuali con l’ausilio di proiezioni e delle luci.

Si parte, dopo un breve Intro, con il singolo più recente Vanità e la voce della cantante è già perfettamente modulata per creare l’andamento sinuoso del brano. Dopo un paio di canzoni, tra cui la giocosa Tu mi porti su,  si arriva al primo medley della serata.

L’atmosfera cambia ed ora sembra di essere nell’intimità di un jazz club con le luci soffuse ed il pianoforte in primissimo piano: si possono ascoltare, una dopo l’altra, E poi Girasole e Come saprei, con tutta la gente che canta.

Un riff hard-rock introduce Vivi davvero che si trasforma in un funky trascinante …ed anche Giorgia si scatena a ballare!

Con il brano Marzo vengono introdotti i due ballerini Rachele e Patrizio Ratto, che compariranno spesso durante lo spettacolo. Durante Gocce di memoria sarà Patrizio che volterà le pagine di un libro gigante (ottenuto con due schermi su cui vengono proiettati i video di vari momenti del passato dell’artista).

E’ poi la volta del secondo medley, un omaggio a Prince. Si tratta di un momento particolarmente toccante, visto che nella band dell’artista di Minneapolis ha militato proprio Sonny T.. Spetta a quest’ultimo, dunque, impadronirsi della scena, interpretando alcuni brani del genio statunitense scomparso l’anno scorso. Questo consente anche il cambio d’abito a Giorgia che si ripresenta sul palco vestita di purple e imprigionata in una gabbia di raggi laser per eseguire Posso farcela.

Prima di Regina di notte sono gli Psycodrummers (14 percussionisti) ad invadere la passerella e a traghettarci nella seconda parte del concerto. Ormai ogni canzone è punteggiata dagli applausi e il penultimo brano della scaletta Di sole e d’azzurro è accolto da una standing ovation.

Oronero, paradossalmente, è quasi un anticlimax e conclude un po’ in sordina il concerto, prima dei bis.

Giorgia ritorna però a gran richiesta, con un medley dedicato al 1997, riproponendo alcuni brani famosi a quel tempo in Italia e all’estero. Non manca, con Che male c’è, un omaggio al mio amico Pino Daniele, che ricordiamo produsse il terzo album della cantante Mangio troppa cioccolata.

La chiusura è affidata a Io fra tanti, con tutta la gente in piedi: dopo ben 2 ore e 15 minuti di concerto può guadagnare l’uscita, sicuramente soddisfatta.

Ringraziamo Live Nation e Studio’s per l’invito

Questa la scaletta della serata:
Intro
Vanità
Credo
Scelgo ancora te
Tu mi porti su
E poi/Girasole/Come saprei (Medley)
Vivi davvero
Marzo
Gocce di rugiada
Prince medley: Sign o’ the times/Let’s go crazy/Kiss/Purple rain
Posso farcela
Amore quanto basta
E’ l’amore che conta
Regina di notte
Quando una stella muore
Non mi ami
Il mio giorno migliore
Di sole e d’azzurro
Oronero

Bis:
Medley ’97: Primavera (Marina Rei)/Laura non c’è (Nek)/I’ll be missing you (Puff Daddy-Faith Evans)/Che male c’è (Pino Daniele)
Dimmi dove sei
Un amore da favola
Io fra tanti

Fotogallery a cura di Ivan Elmi, testo di Aurelio Hyerace

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