Quale miglior pezzo di “Ouv3rture” per aprire un live? Lazza sembra averlo scritto apposta per questo tipo di situazione; sia per il titolo che per il contenuto, mettendo subito le cose in chiaro quando parla del fatto che lui “ha capito l’andazzo e ha iniziato a correre prima di camminare” e assicurando di essere “sempre lo stesso di quando non c’era champagne e caviale”.
L’introduzione sulle note del Notturno n.20 in Do# minore di Chopin suggerisce che i 71 Dischi di platino insieme ai 39 dischi d’oro e il successo arrivato alla velocità delle sue rime non sono casuali ma frutto di una cultura musicale e di una consapevolezza dei propri mezzi alquanto rari nella scena odierna.
Ieri sera per l’ultimo appuntamento del Milano Summer Festival all’Ippodromo SNAI di San Siro, davanti all’ormai consueto TUTTO ESAURITO, Lazza ha letteralmente mandato in delirio tutti i presenti, consapevoli di essere spettatori di una varietà di stili incredibilmente ampia accompagnata da una serie di rime velenose e dirette (da ciò che sente nel suo io più profondo a quelle più dirette e volgari senza mai essere così banali) che si stampano in testa e finiscono col far cantare tutti.
“Ti ricordi com’è che iniziava? Sono Zzala, figlio di pu***na!” e via di delirio con la band al completo (Eugenio Cattini alla chitarra, Caudio Guarcello alle tastiere, Giovanni Cilio alla batteria e Luca Marchi al basso) che parte in un beat con dei bassi che sembrano mine che ti penetrano nel petto!
Una scaletta da ultrastacanovista del palco (30 pezzi per oltre 2 ore di show tra fuoco, fiamme, visual di eclissi e luci impazzite per uno spettacolo e una produzione giganteschi) divisa tra live con la band e djset con la presenza fissa in consolle del producer multiplatino Drillionaire, da sempre suo collaboratore.
Ultima data del tour domani a Firenze per il Decibel Open Air 2023.
Ringraziamo Roberta, Anna ed Eleonora di Goigest e l’Ippodromo SNAI San Siro
Selezione foto della serata a cura di Luca Iacono
