Tutto esaurito e con molti giorni d’anticipo. La cavalcata di Ermal Meta non finisce di stupire. Il nuovo tour estivo Non abbiamo armi, promette di proseguire come quello invernale. Pienoni ovunque per il cantautore italo-albanese, che sembra proprio aver conquistato il cuore di uno zoccolo duro di fan.
Anche all’Anfiteatro dell’Anima di Cervere era massiccia la presenza di membri del fan club I lupi di Ermal, pronti ad accompagnare con suggestive scenografie la scaletta del loro beniamino.
Un feeling indubbio che continua anche dopo il salto di qualità che l’artista ha fatto, soprattutto dopo aver trionfato all’ultimo Festival di Sanremo in compagnia di Fabrizio Moro.
Il concerto è stato sicuramente piacevole, chi si immagina uno spettacolo compassato e dimesso si sbaglia di grosso. Meta è davvero una furia sul palco. Salta, corre, si butta in mezzo al pubblico e soprattutto canta. Scherza quando vuole dimostrare che il suo non è uno spettacolo in playback, così come succede con altri suoi colleghi. Semmai quando è stanco cede il microfono alla platea, che è in grado di proseguire ad intonare i pezzi, senza alcun tentennamento.
Dietro a tutto questo c’è la sapiente regia di Mescal. L’etichetta nicese ha preso questo diamante grezzo e l’ha trasformato in un fenomeno mainstream, in grado di riempire Assago e di avere le sale sempre e comunque gremite.
Ringraziamo l’Anima Festival, Mescal e Dimensione Eventi per l’Invito.
Testo e foto (in gentile concessione) di Vincenzo Nicolello
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