Dos Cabrones, la recensione di Accanimento terapeutico

Dos Cabrones

Accanimento terapeutico

DeAmbula Records

(Recorded at Rec Studios Bologna, mixed and mastered by Omar Macchione.
Artwork by Brenda Ciardi & Dos Cabrones)

 

Marco e Riccardo iniziano il percorso Dos Cabrones nel 2017, dopo un incontro occasionale davanti a una birra. Un abirra godereccia, trangugiata a suon di sludge/metal/noise nelle orecchie.

Due caproni felici, forti negli attacchi sonori e potenti nella gestione del mix musicale e costruttivo, in un ottica di power sound malato di adrenalina e voglia di esprimersi. Niente voce e solo campionamenti gettati qua e là, in 6 tracce dove la violenza sonora ti assale sin da Burning Hymens.

Seguaci di band come Loro e Turin Horse, i ragazzi picchiano e si fanno largo con voglia e determinazione, sembrando anche più “leggeri” in brani come Cabron, più devoti ad un sound malato di esercizi doom. Una jam session per l’inferno, andata e solo andata. Questo è l’humour di Accanimento terapeutico, disco che gode di una salute di ferro, anche grazie ad un rimando ai veri e cari vecchi ZU (Hell of a trip).

Curiosa l’intro retrò di Vulcano, prima di un bombardamento aggressivo e deciso dei due cabrones,

Per una sana armonia tra violenza e forza espressiva, vota anche tu Dos Cabrones

 

 

 

A.A.

recensioni@thefrontrow.it

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