RY X
Unfurl
Infection
Ry Cuming, in arte RY X, è al suo terzo album. Una crescita incessante attanaglia la sua carriera di girovago chansonnier del globo, ora in una veste in cui il dream pop sente l’odore e l’onore del cantautorato, abbracciando una composizione che cresce come un ruscello appena sgorgato in una valle del deserto.
Voce inconfondibile ed estro compositivo, dunque, che RY X mescola con territorio sintetico del pop composto con il movimento di pianoforte e l’ala romantica dell’eleganza artistica. Sono creature sfuggenti le sue, in cui si fondono echi di musica alla The Passenger e bucoliche interpretazioni cosmiche come in Body Sun e YaYaYa, segno quest’ultima della vicinanza anche con Micheal Franti.
Ci piace il suo modo di porsi, perché RY X mette dentro al suo lavoro anche sample importanti alla Bonobo, fondendoli con una vena lunare che fa eco alla sua dolcezza. Una melodia spesso trascinata e solista (Foreign Tides e la vicinanza col maestro Sting) accompagna il nostro artista, bravo a comporre note sensuali con piano e artifici soul, che sbocciano in un elettronica matura nella sua miglior traccia (a mio avviso) del disco.
Parlo di The Water, canzone in cui, incalzante, si vede quel ruscello di cui parlavo sopra sgorgare sino al mare, dove il migrante RY X arriva pregando (la finale Fumbling Prayer) e attraccando in qualche contesto sciamanico, dove qualcuno che ha apprezzato la sua voce ha deciso di volerla la con sé per le ritualità del caso.
Unfurl è il disco della settimana (e oltre), non perdetevelo-
Andrea Alesse