Autore: Andrea Laszlo de Simone
Album: Uomo donna
Etichetta: 42 records
Stampa: GDG Press
Il personaggio, Andrea Laszlo De Simone, non è nuovo al contesto musicale italiano e non solo, ma rappresenta (almeno per me) una scoperta piacevolissima e molto interessante.
Uomo donna è infatti il disco intimo e ricercato di un autore che pesca dalle sue interiori considerazioni sul mondo dei sentimenti e sulle dicotomie inebrianti tra i due sessi che governano il mondo. Uomo e donna, per l’appunto, due tensioni naturali che in Andrea Laszlo de Simone si tramutano in un pop d’autore cantato in italiano, una sorta di cantautorato d’alto bordo che dal vivo si tramuta in energia e empatia, chiedere agli spettatori del recente Sirena Festival di Vasto per conferma.
Dopo essersi seduto dietro la batteria con i Nadar Solo e dopo le avventure con gli Anthony Laszlo, il nostro si tuffa in un avanguardia pop che ammalia e seduce per ritmica e pazienza nella composizione.
Basta partire dalla titletrack che usa in partenza del field recording, oppure citare le linee di piano della struggente melodia di Sogno l’amore. Un pezzo importante, che mette a nudo la bravura di Andrea e le sue fantasie molto vicine al mostro sacro Battisti, condite con un testo che ama le figure retoriche per farsi grande su note gradevoli La preparazione di Uomo donna e la sua tradizionalita’ epica sono poi preda di Vieni a salvarmi, brano che inizia col timbro di un Battiato perso nei pensieri di un pop psichedelico che poi utilizza effetti sonori di chitarra e poche ma immediate parole. Impossible non restare sbigottiti, complice anche un finale di brano sospirato e sofferente, con il quale Andrea Laszlo de Simone entra di diritto nella classifica degli artisti più concreti del momento.
In realtà nei finali di canzone, dopo la voce di Andrea, si intravede lo spirito compositivo e felicemente irrazionale di questo lavoro,costruito con moltissima cura. Attenzione, però, qui non ci sono canzoni estive usa e getta fatte per ogni occasione, bensì la voglia di far sentire dei pezzi che scomodano Faustò e la teatralità di Carmelo Bene, spesso a petto nudo come de Simone, autore con classe da vendere.
È il suo nuovo disco, dopo Ecce Homo, ci riserva sempre belle sorprese, come il disorientato testo di Solo una uomo, cibernetico e infinito come gli scritti di Amerigo Versardi, oppure la vena più melodica di Eterno riposo, canzone che assume forma canzone tipica sul tema amore.
Chi vuole meno eccentrici si perderà in Questo non è amore, brano sempre più vicino alla classe dei grandi contemporanei italiani, ripresa poi in Che cosa è nella sua chitarra classica che si mischia con risate di sottofondo.
Prima di andare via, però, tocca a Sparite tutti, canzone che velocizza batteria e cuore, per farci dire ancora che Andrea Laszlo de Simone non è una meteora capitata, in questo strano 2017, per puro caso.
Testo a cura di Andrea Alesse
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