Il festival rende omaggio a Lucio Dalla, con 4 marzo 1943, il brano che presentò proprio a Sanremo 50 anni fa e giorno della sua nascita, nell’inedita versione dei Negramaro, riprendendo l’originale non censurato, con l’accompagnamento dell’orchestra. Giuliano Sangiorgi ha indossato anche gli iconici occhiali rotondi tanto amati dal cantautore bolognese e sul finale lo ha ricordato riproponendo la sua mimica inconfondibile.
Vota l’Orchestra nella serata delle cover e dei duetti, che parte con Noemi e Neffa e la canzone di quest’ultimo Prima di andare via del 2003 e Fulminacci, che inizia alla batteria e con il comico Valerio Lundini e la tromba di Roy Paci propone un’energica versione di Penso positivo di Jovanotti, con qualche libertà e aggiornamento nel testo. Trema la voce alla top model Vittoria Ceretti, co-conduttrice della serata, che presenta Francesco Renga acompagnato dalla vincitrice di X Factor, Elisa Coclite in arte Casadilego per rivisitare Una ragione di più, portata al successo da Ornella Vanoni nel 1969.
Rosamunda, brano popolare che Gabriella Ferri incise nel 1972, ma non solo nel medley suonato dagli Extraliscio, Davide Toffolo e dal musicista sperimentale Peter Pichler al trautonium, nell’intento di ricreare un balera all’Ariston. Detta la linea al Pd e scommette su Franceschini segretario, Fiorello nel monologo dedicato alla politica, mentre Amadeus fa sentire un vocale di Vasco Rossi. La gara continua con Fasma che con l’autore Nesli canta, dopo una “falsa partenza” per un microfono muto, La fine.
Dedicata a Bergamo la battistiana Un’avventura dei Pinguini Tattici Nucleari, ospiti di Bugo. Novelli Romina e Al Bano, Francesca Michielin e Fedez (più sciolto rispetto all’esordio) interpretano un medley che comprende Del verde di Calcutta, Le cose in comune di Daniele Silvestri, Fiumi di parole dei Jalisse, Non amarmi di Aleandro Baldi e Francesca Alotta e Felicità! Convince ancora Irama, che seppure registrato in prova, intona Cirano di Francesco Guccini, con la voce dell’autore a introdurre il tutto.
Portano i CCCP – Fedeli alla Linea sul palco di Sanremo i Maneskin, che con il loro mentore Manuel Agnelli hanno scelto come cover Amandoti. Si ritorna su Jovanotti con Ragazzo fortunato di Random accompagnato dai The Kolors, e Samuele Bersani che duetta con Willie Peyote nella sua bellissima Giudizi universali del 1997. Si cambia poi decisamente registro con Antonella Ferrari – attrice affetta da sclerosi multipla, che porta sul palco un pezzo dello spettacolo che ha tratto dalla sua stessa esperienza – e Valeria Fabrizi.
Io che amo solo te di Sergio Endrigo è la cover dell’impeccabile Orietta Berti con Le Deva (Verdiana Zangaro, Greta Manuzi, Roberta Pompa e Laura Bono). Abbozza addirittura un sorriso Zlatan Ibrahimovic che arriva in ritardo e solo grazie a un motociclista milanista che presenta Gio Evan che con Erminio Sinni, Elena Ferretti, Gianni Pera e Ann Harper (i concorrenti di The Voice Senior) si spara Gli anni degli 883 del 1995. Ancora un medley con Ghemon e i Neri per caso: Le ragazze degli stessi Neri per caso (ci vinsero Sanremo nel 1995), Donne di Zucchero, Acqua e sapone degli Stadio e La canzone del sole di Battisti.
Fiorello per non somigliare a Dalema, si fa tagliare i baffi in diretta da Amadeus. Poi torna sul palco anche Zlatan Ibrahimovic accompagnato da Sinisa Mihailovic – un’amicizia iniziata con una testata – con il quale per la prima volta sorride e canta (più o meno) Io vagabondo dei Nomadi insieme con Fiorello e Amadeus (gli Abbadeus). Poi La Rappresentante di Lista dà una nuova veste a Splendido splendente di Donatella Rettore che in splendida forma li affianca sul palco.
Si tengono per mano stringendo una rosa argentata Arisa e Michele Bravi che arrischiano Quando, capolavoro che Pino Daniele ha scritto per il film Pensavo fosse amore… invece era un calesse di Massimo Troisi. Palleggia invece con Ibrahimovic Donato Grande calciatore di Powerchair Football, il calcio in carrozzina; mentre Monica Guerritore introduce Achille Lauro, statua dorata che impersona il “Pop” e con Emma Marrone canta Penelope.
I famigerati banchi a rotelle arrivano sul palco di Sanremo. Ce li porta Madame che fa una “lezione” sull’incomunicabilità con Prisencolinensinainciusol, il “rap prima del rap” scritto da Adriano Celentano nel 1972. Non è per sempre degli Afterhours è dedicata ai lavoratori dello spettacolo (per loro anche l’applauso dell’Orchestra) e ai teatri, cinema e club chiusi dalla pandemia, da Lo Stato Sociale con Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino (e non Sergio Rubini come annunciato). Bella e difficile anche la scelta di Annalisa: con il chitarrista Federico Poggipollini propone La musica è finita cantata da Ornella Vanoni, scitta da Franco Califano e Nisa con musica di Umberto Bindi.
Non poteva mancare Luigi Tenco: lo ricorda Gaia con una delicata versione di Mi sono innamorato di te, in italiano e francese, affiancata dalla virtuosa Lous and the Yakuza. Così come non poteva mancare Franco Battiato e la sua voce inedita che conclude l’esibizione di Colapesce e Dimartino nella sua Povera patria, che assume sempre nuovi significati. Scelgono invece Lucio Battisti, anche i Coma_Cose in Il mio canto libero con Mamakass e Alberto Radius, chitarra dei Formula 3.
I Negramaro tornano per suonare Contatto e La cura del tempo, poi Malika Ayane canta Insieme a te non ci sto più, scritta nel 1968 da Paolo Conte e Vito Pallavicini per Caterina Caselli. Del mondo dei C.S.I. (seconda canzone di Giovanni Lindo Ferretti a Sanremo!) è, invece, la cover scelta da Max Gazzè accompagnato da Daniele Silvestri e “The Magical Mistery Band”. Nel giorno del suo compleanno solo Ermal Meta sceglie una cover di Lucio Dalla e osa Caruso accompagnato dalla Napoli Mandolin Orchestra.
Chiude la gara (e sono le due passate) Aiello che ricorda Rino Gaetano e la sua Gianna (terza al Festival del 1978) in coppia col rapper milanese Vegas Jones. Poi la classifica della serata stilata con i voti dell’Orchestra riserva più di una sorpresa: Ermal Meta è primo sia nella classifica della terza serata che in quella generale, seppur provvisoria. Nella serata delle cover si piazza seconda Orietta Berti e terzi gli Extraliscio con Davide Toffolo, mentre sono ultimi i Coma_Cose. Nelle prime dieci posizioni della classifica generale, dopo Ermal Meta, invece ci sono: Annalisa, Willy Peyote, Arisa, Irama, Lo Stato Sociale, Malika Ayane, gli Extraliscio, Orietta Berti e i Maneskin.