Anche quest’anno ho deciso di passare il ferragosto in Romagna al Bayfest.
Nonostante sulle magliette celebrative della giornata ci sia scritto :passa il ferragosto al Bayfest, quest’anno gli organizzatori hanno deciso di spostare di un giorno il festival, per farlo terminare il 14 e non più il 15 come da tradizione.
Il festival, come l’anno scorso, si snoda in 3 gg di puro punk-rock e divertimento nel bellissimo parco Pavese di Igea Marina.
Il bello del Bayfest è che riesce a mescolare gruppi emergenti italiani con con quelli un po’ più famosi, per finire con gli headliners stranieri.
Il primo giorno si sono esibiti : Why everyone left, Duracel, Forty Winks, Beerbong, The Lillingtons, Mad Caddies e Lagwagon.
Il pop-punk dei Why everyone left apre questo Bayfest 2018 alla grande. I ragazzi sono giovani e bravi e si fanno valere sul palco nonostante ci sia veramente poco pubblico ad assistere alla loro performance.
I Duracel sono più conosciuti come i Forty Winks e i Beerbong.
Il gruppo veneto ha fatto ballare tutto il pubblico presente soprattutto con la cover dei Derozer Branca Day.
Finito i Duracel, invio un messaggio ad un mio amico dicendogli che mi apprestavo a vedere i Forty Winks dal vivo e lui non ci credeva alle mie parole.
Quando il pop punk era in forte ascesa anche in Italia abbiamo avuto dei gruppi che hanno fatto il botto, ed uno di questi è stato proprio quello proveniente da Bologna.
Dopo aver aperto ai Blink e Jimmy Eat World hanno cominciato veramente a girare il Mondo grazie soprattutto al loro punk in lingua inglese.
Negli ultimi anni hanno fotto perdere le loro tracce, ma sono qui sul palco del Bayfest per suonare tutti i loro più grandi successi.
I Beerbong eseguono un punk più classico che anticipa l’ingresso del primo gruppo straniero : i Lillingtones.
La band statunitense è stata una delle migliori espressioni del pop punk a cavallo dei due secoli.
Si è riformata nel 2013 ed è qui sul palco di Igea Marina per farci ascoltare del materiale nuovo uscito l’anno scorso.
Niente da dire sono molto bravi, per chi come me ha apprezzato il genere nei tempi dell’adolescenza è un tuffo nel passato incredibile .
I Mad Caddies sono un’istituzione.
Il loro punk che si mischia al funk al raggae e allo ska, risulta perfetto per far ballare tutto il pubblico che ora mai sta piano piano netrando in attesa del gruppo principale: i Lagwagon.
Joey Cape e i suoi Lagwagon sono il punk .
Sia da solo che con il gruppo ora mai vive in Italia, visto i numerosi concerti che lo ha visto protagonista negli ultimi due anni, ma nonostante questo il popolo del punk si muove in massa ogni volta.
Violins così subito all’inizio fa letteralmente impazzire tutta la folla.
Come headliner e visto la loro storia è fatta di numerosi successi 50 minuti sono una bestemmia.
Come da solista Joey vuole ricordare il suo caro vecchio amico Tony Sly con la cover dei No use for a Name Exit.
Sinceramente ogni volta che ascolto le canzoni dei NUFAN non riesco ancora a capacitarmi della morte di Tony.
Il secondo giorno sono saliti sul palco i : Totale apatia, Inarrestabili, Second Youth, Booze and Glory, Agnostic Front e Dropkick Murphys.
I Totale Apatia e gli Inarrestabili hanno aperto il secondo giorno del Bayfest alla grandissima.
Non li conoscevo e devo dire che sono rimasto totalmente sorpreso.
Il gruppo che forse ha fatto veramente il botto nei 3 giorni è senza dubbio quello metà sardo metà londinese: i Second Youth.
I Second Youth nascono nel 2015 dall’unione di Dick Smith e Andre’ Suergiu, migliori amici e compagni di Tour da anni.
Il loro punk con sprazzi di hardcore melodico è sublime.
Andre’ Suergiu sembra un piccolo Frank Carter, non solo per la miriade di tatuaggi che sono sul suo corpo, ma soprattutto per come tiene il palco e il pubblico.
Altra piacevole sorpresa arriva dall’Inghilterra con i Booze and Glory.
Questo gruppo sono veramente una bomba ad orologeria sul palco.
L’hardcore punk più puro che viene dalla grande mela lo si può solo ascoltando gruppi come gli Agnostic Front.
Stigma e Miret sono una potenza nonostante gli anni che passano.
Miret ha anche un problema alla spalla che è vistosamente fasciata, ma tutto questo non lo ostacola nel correre per tutto il palco durante lo show.
Dopo la potenza e la cattiveria musicale degli AF ecco l’allegria e la voglia di far festa dei Dropkick Murphys.
Non è San Patrizio, ma ogni volta che si assiste ad un loro concerto è come se lo fosse.
Poche variazioni sul tema, nonostante i pezzi dell’album uscito l’anno scorso, che vengono apprezzati da tutto il pubblico, ma con gli encore si hanno i momenti migliori dello show.
I’m Shipping Up to Boston rappresenta un po’ la loro storia, e con la cover degli AC/DC fanno salire gran parte del pubblico presente per condividere con loro le emozioni del loro concerto.
Questa seconda giornata è stata molto divertente, ma purtroppo rovinata da un gruppo di facinorosi di estrema destra che sono entrati nella location solamente con il solo intento di fare casini.
Il problema non è per che fazione politica siano, o per che gruppo siano venuti al Bayfest, ma perchè non sono stati allontanati dalla sicurezza dopo i primi disordini durante la performance degli Agnostic Front.
Già nel 2012 a Roma un concerto dei Dropkick Murphys venne interrotto da un gruppo di estrema destra e stava per succedere la stessa cosa visto sembra che i Dropkick avvertiti del problema non volessero salire sul palco.
Il giorno dopo gli organizzatori hanno diramato un breve comunicato :
Io non giudico le parole perchè forse non sono la persona adatta per farlo, ma dico che da addetto ai lavori ho avvertito un senso di paura e non mi sentivo protetto dallo staff che ha organizzato l’evento ed io sono un privilegiato perchè ero li per lavoro, ma tutti i ragazzi che sono in messo alla folla e che si prendono dei pugni a gratis non sono stati per niente tutelati da chi dovrebbe lavorare per la loro sicurezza.
Con tutti i problemi che i vari attentati hanno creato in tutti questi anni io credo che sia il minimo che al primo disordine certi elementi vengano allontanati dal concerto, perchè allora continuiamo a far entrare la gente senza tappo ai concerti, ma poi una volta dentro non sono al sicuro?
Con le disposizioni nuove della prefettura dopo i disordini di Torino bisognerebbe stare molto attenti alla sicurezza nelle manifestazioni all’aperto, ma non è un problema solo del Bayfest
Purtroppo succede in molti concerti (vedi Rolling Stones a Lucca), ma viviamo in un paese che fino a quando non ci scappa il morto non si fa nulla e i fatti di Genova ne sono un bruttissimo esempio.
Tornando alla musica il terzo giorno ci sono stati meno sorrisi per i fatti del giorno precedente e dai disagi provocati dal violento temporale durante lo show dei mitici Senzabenza.
Molta gente spaventata sia dalle avverse condizioni meteo e dal fatto di non sentirsi sicuri all’interno del parco Pavese hanno deciso di non venire.
Sta di fatto che nonostante tutto il terzo giorno ha avuto dei momenti molto belli da raccontare lo stesso.
I Sunset Radio, ma soprattutto gli Edward in Venice hanno aperto alla grande questo terzo giorno di concerti.
I Senzabenza stavano facendo il concerto perfetto fino all’interruzione dove si sono visti veramente le cose migliori.
Il popolo del punk e dei concerti, quelli che vanno per divertirsi veramente, hanno fatto vedere perchè è ancora bello andare ai festival.
I Millencolin sono partiti alla grandissima e subito dopo Penguins & Polarbears il generatore elettrico è saltato e Nikola ha improvvisato The ballad con gli altri membri della band che lo illuminavano con le torce e il pubblico con i telefonini.
Personalmente è stato il momento più bello di questi tre giorni, vuoi perchè i Millencolin sono uno dei miei gruppi preferiti e vuoi perchè si sono rivisti i veri Millencolin .
Si perchè alla fine nonostante abbiano ripreso le sonorità di un tempo, sul palco non sono più quelli degli inizi del 2000.
Se si fosse continuato con tutto un set acustico sarebbe diventato il concerto dell’anno, ma purtroppo o per fortuna l’energia elettrica è tornata.
Per problemi derivati al maltempo anche i Nothington hanno dovuto cancellare la loro performance per ripiegare ad un set acustico in uno stand promozionale .
Dal punto di vista professionale l’ho molto apprezzato perchè potevano stare tranquillamente sul tour bus, invece per rispetto del pubblico che è venuto in Romagna anche per loro, hanno fatto un bellissimo set acustico.
I Bad Religion tornano dopo un anno al Bayfest per festeggiare i 30 anni di Suffer che hanno suonato front to back facendo impazzire tutti i loro fans.
Bisogna solo inchinarsi davanti a loro che, come i Millencolin, hanno avuto problemi elettrici, ma con grande professionalità sono andati avanti per loro strada facendo vedere perchè sono ancora sulla cresta dell’onda dopo tutti questi anni.
Dei veri Suicidal Tendencies è rimasto solo il cantante Mike Muir, ma questo concerto è importante non solo per il loro grande ritorno, ma anche perchè alla batteria c’è Dave Lombardo.
Dave Lombardo picchia sulla batteria e forte come tutto il gruppo della California.
Uno show di 90 minuti di grossa intensità fatto di suoni potenti come se il tempo per loro non fosse mai passato.
Il gruppo nonostante sia insieme da poco l’ho visto molto affiatato ed in sintonia nonostante provengano da diverse band.
Il finale con tutto il pubblico sul palco è stata la ciliegina sulla torta.
Spettacolo unico che chiude in bellezza questa tre giorni di musica.
Polemiche a parte è stato un festival che rispetto all’anno scorso forse è sceso sia come organizzazione che come gruppi in scaletta, ma per fortuna alla fine c’è il popolo del punk che risolve tutti i problemi .
Ecco la galleria dei 3 giorni del festival:
Un ringraziamento particolare a Hub Music Factory e LP Rock events per il gentile invito .
Testo di Carlo Vergani