Intervista a Venerus, piccolo Ulisse sempre alla ricerca

Andrea Venerus è un artista che sfugge consapevolmente, per lasciarsi andare alle sue note intrise di anima soul e proverbialità r’n’b . Con “Non ti conosco” e “Dreamliner” lo abbiamo imparato a conoscere, e in attesa dell’album e della sua consacrazione, gli abbiamo fatto quattro domande per ammirarlo da vicino, nel suo universo fatto di viaggi di a/r non si sa dove, oltre che di calore e intimità sperimentale. Per chi lo volesse vederlo più da vicino, inoltre, ricordiamo l’appuntamento per il 19 luglio al Circolo Magnolia, con mostri sacri come Benjamin Clementine e Holden (http://www.circolomagnolia.it/evento/3779/BENJAMIN-CLEMENTINE-JAMES-HOLDEN-THE-ANIMAL-SPIRITS-).

Tra qualche emoticon e la simpatia di un giovane romantico degli anni ’10, Venerus ci regala qualche informazione in più sulla sua arte e sulla sua storia personale, da ragazzo di San Siro a nuova punta di diamante del collettivo di Asian Fake. Leggete qui:

1- Dalla scena milanese sino a Roma, passando per Londra. Chi è Venerus e quanto lo influenza il viaggio nel “fare musica”?

Venerus: Sono una persona molto curiosa e che pensa sempre alla cosa dopo quella che sta facendo. Di conseguenza sono sempre un po’ assente ma non è di solito troppo un problema. Il viaggio influenza un sacco la mia musica, ma il viaggio inteso come qualsiasi cosa che succeda fuori di casa. Mi piace stare in giro, poco tornare a casa. Piccolo Ulisse.

2-Sei un nome nuovo e interessante della scena italiana, che esce pian piano allo scoperto. Quali sono i progetti di Venerus?

Venerus: Suonare il più possibile, scrivere il più possibile, girare un sacco e divertirmi facendolo. Magari comprarmi una tuta nuova.

3- Asian Fake è una sicurezza come etichetta musicale. Com’è nata la collaborazione con il tuo lavoro musicale?

Venerus: Avevo conosciuto Orang3 un anno fa a cena a casa mia per via di conoscenze comuni, e poi quando ho fatto uscire ‘Non ti conosco’ è stato lui a contattarmi e invitarmi in studio. La settimana dopo ero nel loro ufficio a Milano, e quella dopo ancora ero già in studio. Da lì in poi sono continuate a succedermi cose.

4- Quali sono i consigli di Venerus per una “buona salute mentale” in campo musicale (artisti, etichette, personaggi..)?

Venerus: Non penso che la ‘’buona salute mentale’’ sia necessariamente la via migliore per dedicarsi a queste cose..penso bisogni sentirsi intellettualmente liberi e non aver paura di trovarsi a pensare o fare cose nuove. E poi dedicarsi alle proprie passioni, con cura e rispetto. Questo rende sicuramente persone più allineate con ciò che si vuol fare.

Qui il suo ultimo video:

 

Grazie a Venerus e ad Astarte Agency.

 

Andrea Alesse

recensioni@thefrontrow.it

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