Television/Sweet degli Holy Esque è il nostro disco della settimana

Un suono cupo avvicina l’oscurità alla missione degli Holy Esque: fondere l’elettronica basilare con un post punk dalle forti tendenze no-wave. Da Glasgow arriva una dose

massiccia di suono industriale e claustrofobico, avvicinatosi ad un album, “Television/Sweet”, che si erge a riflessione sociale. Nell’era dell’iper connessione, infatti, secondo gli Holy Esque, la dissociazione è la soluzione più facile. E allora, perché non riflettere suonando undici tracce che assimilano una visione quasi gotica del quotidiano, assaporata da una voce spesso disperata e da un singolo, dal titolo I am t he truth, che da subito ci ha fatto conoscere il loro credo.

Chitarre e synthwave anni ‘80, in un attracco industriale alla società moderna e ai suoi effetti, concentratiin un disco maturo e pronto per il grande pubblico.

Gli Holy Esque sono trascinati dalla voce di Pat Hynes, teatrante disperato in canzoni come Filth or passion e House of hounds, dove gli effetti sono al servizio della complessità quasi poetica del gruppo scozzese. Parliamo di cantori metropolitani che corrodono con un piglio ipnotico la loro musica, intrisa fin da subito di una sinossi da paesaggio deturpato. In Modern Tones la beatificazione di Ian Curtis è realtà e sofferenza vocale, in un brano tenebroso e strumentalmente sentito.

Dopo il precedente lavoro, “At Hopes Ravine”,ecco allora una prova difficile, superata con la maturità di chi si appresta a lasciar una traccia indelebile dietro di sé, sia come volto nuovo e sia come sicurezza di un tempo musicale che si assapora con lentezza e visione di ciminiere fumanti in bianco e nero che mescolano l’atmosfera del cielo di Glasgow con le performance di un brano come Filth Or Passion. Qui dei synth sparati ad alta velocità interrompono la preghiera laica degli Holy Esque, titolari di una creatività malata e figlia del presente.

Ecco spiegato in poche battute il nostro disco della settimana: “Television/Sweet”.

Andrea Alesse

recensioni@thefrontrow.it

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