Allacciate gli scarponi! I Rappresaglia producono “Neurotik”.

AutorI: Rappresaglia

Album: Neurotik

Label: Rocketman Records

 

Quelli che urlano ancora. Un nome di una famosa compilation di street punk/oi! degli anni che furono, ma anche il giusto modo di chiamare i Rappresaglia. Un gruppo importante della musica di strada italiana torna in pista e sente ancora l’odore dell’asfalto sotto i suoi scarponi, cantando di un Neurotik world come i Centocelle city rokers, e puntando tutto sulla semplicità di accordi e sulla enorme sincerità del loro credo musicale.

I Rappresaglia da Milano, freschi di un live clamoroso allo storico Ligera di Via Padova, tornano nei sobborghi dopo un esperienza ultratrentennale sui palchi d’Italia e una forma canzone viva e scalciante dal 1982. Quando molti di voi non erano ancora nati, i nostri erano già un punto fermo di una scena immortale, figlia delle periferie sanguinati degli Sham 69 e, in Italia, della forza di gente che frequentava il locale del concerto dopo una settimana in fabbrica e tanto sudore versato (penso agli Attaccabrighe, ma anche a tanti altri come i redivivi Twinkles, anch’essi appena usciti con un nuovo album).

Quello dei Rappresaglia nel loro nuovo disco è pura poesia di strada all’alba del nuovo millennio degli anni ’10, senza fronzoli ma con gli scarponi ancora caldi, come nella bellissima bootboy moonstomp, canzone dai cori decisi e piccolo grande anthem da gridare sotto al palco. I nostri, in fondo, sanno che lo street punk non morirà mai, e cantano con forza e passione alternando inglese e italiano, ricordandoci della vecchia scuola in oldies without god col loro materialismo musicale coi controfiocchi e i Nabat nel cuore.

La scena è comunque ampia, e allora ecco lo ska divertente di Wake up, in un disegno in bianco e nero di original sound con gli adesivi sharp sul bordo della camicia e la ragnatela al gomito che si agita senza sosta. “Neurotik” non tradisce mai, come la voce rauca che viene dall’acidità di uno stile di vivere vero ed essenziale, che invita alla marcia in fossili (FFD style) e suona grezzo e melodico allo stesso tempo in harvest time, fino alla ballata 77 style di silicone gods.

Dopo la cover finale dei Devo mi viene da dire grazie  ai Rappresaglia. La lotta e la sua forza musicale non si arresteranno mai, anche grazie a voi.

 

Andrea Alesse

recensioni@thefrontrow.it

 

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