Autrice: Alison Moyet
Album: Other
Label: Cooking Vinyl
Press: Ja La Media
Alison Moyet è una sacerdotessa pop che regala sussulti di rara bellezza e costanza, segno della sua maturità e del suo essere al di sopra delle mode. Ne sono passati di anni dall’assemblato duo Yazoo con il tastierista dei Depeche Mode, e ne sono passati almeno quattro dall’ultimo album, The Minutes.
Grazie a Cooking Vinyl ecco le sue nuove liriche, concentrate in Other, titolo evocativo che richiama le intelaiature elettroniche e le sterzate “altre”, cantate da una splendida signora che ha costruito un nuovo sound con la passione e il sudore di una regina pop. Intimismo e elettro pop che strizza l’occhio a Portishead, per un disco che esce allo scoperto da tormenti personali e balzelli pagati alla vita che rincorrono un’artista matura ed elegante.
Tutto parte dalla suntuosa proposta di I Germinate, un germogliare rigoglioso tra synth ed effetti che seguono il candore di Alison Moyet e la sua voglia di rinascere, germinando come una figura imponente, quella che ricopre effettivamente nel mondo del pop britannico. Un pop costruito secondo i canoni del sound di Bristol, riletto in Lover, go come se suonassero i Massive Attack dietro la consolle. Canzone dal ritmo lento e avvolgente, sconfina nel trip hop e nelle sue divagazioni eteree, in un brano costruito con cura e parsimonia negli effetti.
Un po’ più classico appare The English U, mentre è Beautiful gun a riprendere un discorso di versatilità e attacchi empatici che calzano a pennello con la vocalità ipnotica e massiccia di Alison Moyet. Meno pop e più elettronica, accarezzando una sensuale pistola pronta a esplodere, come nel ritornello della cantante, poi sovrastato da un groove dance con percussioni annesse.
Istanti biografici a parte, April 10th ci porta in suono più cupo, con la voce rallentata e parlata, tipica di chi ha tanto, forse troppo, da raccontare e passare alle nuove generazioni. L’atmosfera tetra sfocia poi in Other, brano che si costruisce intorno al carisma vocale di Alison e all’accompagnamento di piano, sfondo perfetto per una situazione “altra”, come ha voluto la nostra cantante.
Prima della fine, ci cullano gli attimi molto eighties di Happy Giddy, e, soprattutto, le dichiarazioni di Alive, tributo finale e partecipato al carisma di una vera “queen of electro pop”.
Andrea Alesse
recensioni@thefrontrow.it