Autore: Joshua Hislop
Album: In deepest blue
Booking: ja la media activities
Dietro il caos, lontano dalle barbarie e dai sentimenti negativi c’è una forza interiore potente che ispira positività e tranquillità, e si chiama In deepest blue. Non solo il titolo del nuovo lavoro di Joshua Hislop, ma anche il risultato della propria dimensione interiore. L’autore canadese, dopo l’Ep novembrino Cold Wind ci regala altri interessanti sprazzi della sua eleganza musicale. Pop-folk e speranza, chitarra acustica e suggestioni positive di un viaggiatore che ama i concerti casalinghi (house show), dove dispensa la sua gioia e il suo calore umano. Parlare sino a tarda notte con gli spettatori e sentirli respirare la propria musica fatta di sensazioni unplugged e sottofondo di archi: è questo l’intento che dal 2013 porta con sè Joshua Hislop. Parliamo di un cantautore influenzato dalla religione e dalle sue missioni, con in dote un fingerpicking di alto livello artistico e una dolcezza musicale molto intrigante.
Già dalla prima traccia, denominata The flood, sentiamo subito il peso delle vibrazioni di Hislop e della sua chitarra. Voce che definire soft è poco e atmosfera artefatta, per un brano ispirata dalla biblica parabola del figliol prodigo. Falling suona poi come un brano di Tallest men on hearth con ritornello disperato e coinvolgente, mentre la successiva Everything Unsaid colpisce per l’ambient musicale condito da archi e densità artistica da singer
girovago a piedi scalzi. Uno dei brani più interessanti è sicuramente Living and dying, canzone aperto da un arpeggio country folk è poi catalizzata su tensioni ancora legate al mondo religioso. È la posizione di Hislop sul concetto di immortalità, con tratti che amano poi ricordare territori cari a Akron family. Let it go e Gone arrivano dopo la paura dell’indefinito e ispirano amore e fiducia, con musiche alla Iron and wine e intimità dipinta su guitar che
sanno di immense praterie. La natura è il prodotto dell’essere positivo, dunque, come emerge anche da Runs and Winds, pezzo in cui Hislop e’ solo e determinato a costruire un legame con chi lo ascolta. La titletrack è la quintessenza dell’amore musicale del nostro autore, una lenta ballad un cui schiudono fiori e il messaggio è sempre più chiaro.
Un’urgenza che si cela dietro musica acustica e delicati vocalismi, come nella finale Tonight. Perché l’obiettivo è sempre quello: aiutarsi insieme e superare le tenebre della vita, stavolta con l’aiuto dell’indie folk.
Testo a cura di Andrea Alesse