Mainstream? Underground? Cantautore? Cantastorie?
Classificare Dente non è facile e probabilmente anche lui non ha alcuna intenzione di essere catalogato. Come ha dichiarato ad un grande quotidiano nazionale, la sua più grande aspirazione è quella di fare buona musica ed accontentare il gusto del pubblico e noi pensiamo che stia riuscendo in questa complicatissima missione.
Lo abbiamo capito l’altra sera, quando in un anonimo giovedì di novembre ha riempito quasi completamente l’Hiroshima Mon Amour. Nello storico locale torinese erano in centinaia ad ascoltare vecchi e nuovi brani, con aria sognante, ma anche divertita. Lui circondato dalla sua band e con in braccio la sua chitarra acustica appare sempre un po’ impacciato, quasi intimidito.
No, non possiamo definirlo un animale da palcoscenico, anche se su quel palco ci sa stare eccome. Riesce a catalizzare l’attenzione dei suoi fan, invitandoli a cantare a battere le mani e a raccontare le moltissime storie che in questi 10 anni di carriera hanno arricchito i suoi sei dischi.
Il suo spettacolo all’ombra della Mole è arrivato all’indomani della pubblicazione di Canzoni per metà, un disco che ha in qualche modo spiazzato il pubblico, visto che le 16 tracce contenute, durano complessivamente poco più di mezz’ora. Il suo è un concentrato artistico che varia in ogni momento ed anche senza ritmi frenetici ti obbliga a rimanere sveglio, per cercare di capire il messaggio che ti sta trasmettendo. Il suo concentrato artistico è stato promosso a pieni voti nell’esibizione dal vivo: ci è bastato guardare in faccia la gente e scorgere quel sorriso soddisfatto e spensierato, tipico di chi sta bene e sta godendo appieno di un qualcosa che piace.
La sua scaletta ha proposto 25 brani che vi ricordiamo qui di seguito: Come eravamo noi; Canzone di non amore; Piccolo destino ridicolo; Canzoncina; Scanto di sirene; Chiuso dall’interno; Noi e il mattino; Fatti viva; Cosa devo fare; Coniugati passeggiare; Beato me; La settimana enigmatica; Baby Building; Senza stringerti; Invece tu; Curriculum; A me piace lei; Quel mazzolino; Buon appetito; I fatti tuoi; Saldati; La cena di addio;. Bis: Appena ti vedo; Giudizio universatile; Vieni a vivere
Ringraziamo Glenda Gamba e Hiroshima Mon Amour per l’invito.
Foto e testo di Vincenzo Nicolello
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