QUARTA SERATA DELLA RASSEGNA BECAUSE THE NIGHT LA NOTTE DELLE CANTAUTRICI

Quarto appuntamento il prossimo 14 gennaio, ore 21.00, sul palco del MOU (Milano, Via Pacinotti, 4), con la rassegna “Because The night- La notte delle cantautrici”, giunta alla quinta stagione.

La cantautrice e produttrice genovese Sabrina Napoleone presenta il nuovo album, “Cristalli sognanti”, uscito lo scorso ottobre su etichetta Lilith Label.

Il lavoro raccoglie nove brani (otto canzoni ed uno strumentale) scritti, interpretati, suonati e prodotti dalla stessa Napoleone.

“Cristalli sognanti”- il titolo è un omaggio al capolavoro di Theodore Sturgeon– è una discesa nei sotterranei dell’anima, dove la canzone d’autore si veste di art rockdark wave, echi dub, tempi dispari, elettronica, suggestioni avant garde jazztechno e tribal.

Accolto con entusiasmo dal pubblico e dalla critica di settore, “Cristalli sognanti”, oltre alle consolidate sinergie con Giulio Gaietto alla

produzione artistica, con Osvaldo Loi alla viola e con la cantautrice Cristina Nico, vede anche nuove collaborazioniSalvatore Papotto e Stefano Luna, come coautori di alcuni brani, la violinista Alice Nappi, i cantautori Stefano Bolchi e Simone Meneghelli, la poeta Hilija Russo.

Sono estremamente felice che Sabrina Napoleone abbia accettato con entusiasmo il mio invito- racconta Marian Trapassidirettrice e ideatrice della rassegna Because The Night, diretta alla valorizzazione della variegata scena indipendente italiana della musica d’autore al femminile. 

 A Sabrina va tutta la mia stima, non solo per l’indubbia qualità del suo lavoro artistico, ma anche per le energie che, insieme a Cristina Nico e Valentina Amandolese, sta investendo dal 2010- anno di fondazione dell’Associazione culturale Lilith- nella promozione delle voci femminili, che negli ultimi anni stanno gettando le basi per una nuova canzone d’autore. 

Sono grata al Lilith Festival, iniziativa di punta dell’associazione, che- con cadenza annuale- si è affermata non solo come rassegna musicale ma come preziosa occasione per “fare il punto” sullo stato della musica d’autore e sulla partecipazione delle donne alla filiera musicale.

A Sabrina Napoleone mi accomuna una grande affinità di intenti, mi piacerebbe in futuro “unire le forze” in maniera ancora più organica e ambiziosa.

Sul palco con Sabrina Napoleone (voce, controller e sequenze, chitarra elettrica, chitarra acustica) Alice Nappi (violino, synth, voce) e Francesco Ciapica (basso elettrico, synth, chitarra elettrica, chitarra acustica, voce).

Bio

Sabrina Napoleone è stata definita dalla critica una cantautrice “iconoclasta”, “potente” e “qualcosa di totalmente diverso”, capace di coniugare la canzone d’autore con suggestioni sonore che non disdegnano la sperimentazione, l’elettronica e influenze power rock. Ha cominciato giovanissima, al liceo, come autrice, e poco dopo ha fondato lei stessa una band, gli Aut-Aut, con cui ha inciso e prodotto l’ep “Aria di vetro” (1995) e l’album “Anacronismi” (1998). Dopo una laurea in Filosofia e un percorso umano e artistico in cui alla musica e alla scrittura si è affiancata la passione per il teatro e l’attività come operatrice culturale, nel 2014 pubblica con Orange Home Records “La Parte Migliore”, il suo primo album solista, con la produzione artistica di Giulio Gaietto. Il disco è in lizza nelle Targhe Tenco 2014 nella sezione Migliore Opera d’Esordio e viene presentato in un tour che vede la cantautrice condividere i palchi di tutt’Italia con Lene Lovich, icona dell’art-rock Anni Ottanta. Nel  2017, esce, ancora per Orange Home Records, “Modir Min”, con la produzione artistica di Giulio Gaietto e la collaborazione di Raffaele Abbate. Il 14 dicembre 2021 con le etichette Lilith Label e La Stanza Nascosta Records pubblica il nuovo singolo “La Visione dell’Occhio di Dio”, scritto e composto da Sabrina con la collaborazione di Salvatore Papotto.

Sabrina Napoleone è una delle fondatrici di Lilith Associazione Culturale, ideatrice del Lilith Festival della Musica d’Autrice e produttrice dell’etichetta Lilith Label.

 

La versione CD del suo ultimo lavoro, “Cristalli sognanti”, è differente da quella ascoltabile in streaming sui canali digitali. Vuole spiegarci le ragioni di questa volontà di differenziazione? 

 

Le piattaforme digitali oggi sono uno strumento imprescindibile, per diffondere la propria musica, ma non hanno portato solo vantaggi. Hanno contribuito al crollo delle vendite dei supporti fisici, hanno standardizzato l’estetica delle proposte. Infatti la personalizzazione è limitata a poche immagini. Hanno abituato le persone ad ascoltare musica con dispositivi a bassa fedeltà e, quindi, costretto i produttori a cercare compressioni che suonassero decentemente dai piccoli altoparlanti degli smartphone. Inoltre, le piattaforme non hanno una politica di equa tutela dei diritti d‘autore.

Un album su supporto fisico porta nella vita di chi lo possiede molto di più che il suo contenuto musicale. Ho pensato che marcare maggiormente la differenza tra i due formati di Cristalli Sognanti in distribuzione fosse un gesto di riconoscenza verso chi ha deciso di sostenere il mio progetto.

 

Domenica presenterà il suo nuovo album  sul palco del Mou, nell’ambito della rassegna di Marian Trapassi “Because the night- La notte delle cantautrici”. Come è venuta in contatto con Marian Trapassi e cosa pensa del suo progetto, che va avanti strenuamente ormai da cinque anni? 

 

Con Marian ci conosciamo da alcuni anni anche grazie al reciproco impegno nel sostenere e dare visibilità alle donne che fanno musica. Sono felice che ci siano artiste come Marian, che mettono in campo la propria passione e il proprio tempo per creare occasioni e condividere spazio con le colleghe e le sono grata per avermi invitata. Non vedo l’ora di riabbracciarla e spero di riuscire a portarla  sul palco con noi.

 

Prima di essere un Festival, Lilith è un’associazione culturale -fondata nel 2010 da lei, Cristina Nico e Valentina Amandolese, con la dichiarata finalità di «rivolgere un’attenzione particolare alle donne e ragazze che negli ultimi anni stanno rinnovando la tradizione della canzone d’autore organizzando eventi e iniziative che danno spazio ai nuovi talenti della musica d’autrice di tutt’Italia». 

Quanto è stato fatto e quanto c’è ancora da fare per dilatare questi spazi?

 

In questi tredici anni di impegno sul campo abbiamo fatto moltissime cose e dato spazio tantissime artiste italiane e internazionali. Tuttavia, ahinoi, la strada da fare è ancora molto lunga. La nascita di nuove iniziative da un lato ci fa piacere e ci fa sentire meno sole, dall’altro lato però è un segnale che il lavoro da fare è ancora molto.  

 

Lei è anche produttrice, quali sono i criteri che la spingono ad investire in un progetto musicale?

 

Un progetto mi interessa soprattutto quando ha qualcosa da dire. Intendo qualcosa di non banale e non superficiale.

 

Nel videoclip de “La visione dell’occhio di Dio” (singolo in collaborazione con il musicista e produttore Salvatore Papotto) “prende ulteriore forza il concetto che sarà le fil rouge del nuovo album: un’articolata riflessione sul concetto di arte come mimesi, ossia come imitazione/riproduzione della vita, e sul ribaltamento di questi termini, proprio dell’era contemporanea.”

Così aveva dichiarato in un’intervista …Ora che “Cristalli sognanti” è finalmente uscito vuole precisarci questo concetto?

 

La Visione dell’Occhio di Dio che ho scritto a quattro mani con Salvatore Papotto (aka Berlin-Babylon Project), in pieno primo lockdown, parla dell’aumento delle violenze domestiche a causato dalla segregazione, mentre il videoclip racconta lo sgomento di un mondo senza spettacoli dal vivo.

L’arte, nelle sue varie forme, svolge una funzione fondamentale che è quella di mostrarci il mondo da punti di vista diversi. L’arte ci mostra il mondo, non ce lo spiega, come un sogno che al risveglio non sappiamo più raccontare ma di cui conserviamo qualche immagine e qualche sensazione. Attraverso queste prospettive inusuali possiamo maturare interpretazioni personali, sviluppare spirito critico e poietico. Servono però spazi che incentivino la possibilità di esperienze artistiche genuine. Ho l’impressione che siamo sempre più circondati da pseudo arte, ovvero da esperienze che “assomigliano” ad esperienze artistiche, ma che non mostrano il mondo, ci mostrano solo un piccolo mondo finto e cose che già conosciamo. Le conseguenze le abbiamo già di fronte agli occhi.

 

Lei vanta una intensa attività live. Quale dei suoi brani ha maggiore presa sul pubblico, generalmente?

 

Credo che siano i brani che in quel momento hanno maggiore presa su di me. 

 

Quanto pesano sui suoi testi i suoi studi in filosofia, a suo avviso?

 

Ci sono suggestioni che ho portato nei miei testi, c’è sicuramente un’attitudine riflessiva nel mio modo di scrivere. Contemporaneamente c’è un’urgenza pre-logica e inintellettuale a cui amo dare spazio.

 

Per finire le chiediamo una riflessione sul fare rete nel mondo musicale e, in generale, nella vita.

 

Per preservare ciò che ci interessa, che desideriamo o amiamo sono sempre utili le buone alleanze. 

 


Link utili:

https://www.sabrinanapoleone.it/

https://www.lilithassociazioneculturale.it/

https://www.facebook.com/sabrinanapoleonemusic/

https://www.instagram.com/_m_o_u_lounge/

https://www.facebook.com/MOUNIGHTMUSIC

https://www.mariantrapassi.com/

https://www.instagram.com/mariantrapassiofficial/

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo sui tuoi canali social!

POSSONO INTERESSARTI...