INTERVISTA AI BS BONE

I BS Bone sono un trio Alternative Heavy Rock attivo dal 2017. Tre entità distinte, tre background musicali differenti, il tutto unito dal medesimo filo conduttore attitudinale. Un’urgenza espressiva che prende forma all’interno dei loro brani. Un mix di rabbia e alienazione ispirato da spaccati di vita quotidiana.

Nell’Ottobre 2019, la pubblicazione dell’EP “Inside Insanity” porta la band ad esibirsi lungo la penisola.

Cerberus Bone” è il titolo del loro primo full-length, registrato nel febbraio 2022 presso il Monolith Recording Studio da Filippo Buono. “Always a Cheater” e “Suicide Journey” sono i due singoli che hanno anticipato l’uscita del disco pubblicato e distribuito da Overdub Recordings.

 

Ciao ragazzi e benvenuti su The Front Row! E’ la prima intervista su questo sito, volete presentarvi ai nostri lettori? la formazione, da dove venite ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Vyper: Siamo un trio Alternative Heavy Rock della provincia di Campobasso. La band è così composta: io al basso ed alla voce, Leo alla batteria (ma in un paio di occasioni è anche la voce principale) e Steve alle chitarre.

Abbiamo iniziato nell’estate del 2017, un paio di anni dopo abbiamo rilasciato la nostra demo autoprodotta “Inside Insanity” della quale abbiamo ricevuti feedback positivi dagli addetti al settore, italiani e non. Successivamente siamo entrati nel roster dell’Overdub Recordings, sotto la quale abbiamo pubblicato “Cerberus Bone”, il nostro album di debutto.

 

Raccontateci un po’ di storia della band: chi sono i fondatori ufficiali, quando è nata la band e com’è nata l’idea?

Vyper: All’inizio illustrai la mia idea a Steve, tanto che qualche giorno dopo eravamo già a buttar giù delle idee, lavorando su del materiale che avevamo scritto singolarmente tempo prima; passano una decina di giorni, contattiamo Leo (tra l’altro vecchio compagno di band ai tempi del liceo) e tra una birra il progetto iniziava a prender forma.

 

Parlateci un po’ del nome della vostra band: come nasce e che significato ha per voi?

Vyper: Inizialmente avevo portato diverse proposte…a pensarci bene dovrei avere anche delle bozze dei loghi in qualche cartella del pc!! Ad ogni modo, una sera tra tutte le varie alternative, venne fuori “Bone Bandsaw” che letteralmente sta a significare la sega a nastro taglia ossa. Concettualmente il nome sembrava abbastanza affascinante, però mancava ancora qualcosa ed invertimmo le parole. Se ricordo bene in seguito Steve propose di abbreviare Bandsaw in BS e così che il nostro moniker ha preso vita!

 

Presentatevi a chi non vi conosce: descriveteci il vostro sound e a quali gruppi e generi vi ispirate maggiormente. Tralasciando il solito discorso “non ci piace essere catalogati in un genere preciso”, in quale movimento/genere vi collochereste?

Vyper: Si tratta di un Alternative Heavy Rock con tinte Stoner, unito anche al grunge di Seattle.

 

Ora parliamo della vostra discografia e carriera: qual è stata la prima cosa in assoluto che avete mai registrato, cosa avete inciso fino ad oggi e quante esperienze dal vivo avete avuto?

Vyper: Come accennato precedentemente abbiamo rilasciato una demo autoprodotta nell’estate del 2019, composta da 4 tracce. La prima canzone che abbiamo registrato ricordo che fu “I don’t give a f*ck”; per quanto riguarda uno dei primi pezzi che abbiamo terminato, ti direi “Dysfunctional Souls”.

 

Quale vostra canzone consigliereste a chi non vi ha mai sentiti?

Vyper: Direi “Always a Cheater” o “Dysfunctional Souls, indistintamente fra una di queste due.

 

Qual è finora il momento più bello e/o importante da quando siete una band?

Vyper: Personalmente credo sia stato il momento in cui eravamo in studio ed abbiamo finito di registrare i cori dell’ultimo brano.

 

Chi è il principale compositore del gruppo? Usate qualche metodo per assemblare tutte le idee che vi passano per la testa?

Vyper: Principalmente uno di noi tre porta un riff o un’idea ed in sala prove la sviluppiamo insieme.

 

Parlateci un po’ dei vostri testi: chi è il songwriter principale e quali sono gli argomenti che preferite trattare? E poi, meglio la lingua inglese o italiana?

Vyper: Della stesura dei testi me ne occupo principalmente io. I testi sono scritti in lingua inglese, anche se non ti nascondo che sono sempre più affascinato dalla poetica della nostra lingua madre.

 

Quant’è importante per voi l’attività live di una band e quant’è determinante, secondo voi, la presenza scenica e perché?

Vyper: L’attività live è FONDAMENTALE, è la quintessenza di tutto quello che facciamo. Scriviamo ogni brano affinché possa essere riprodotto live, il più fedelmente possibile alla registrazione.

Steve: Il palco non è solo un posto in cui suonare uno strumento, si deve far spettacolo, esibirsi e raccontare di sé attraverso non solo la musica, ma col proprio essere.

 

Quanto conta, secondo voi, il look di una band al giorno d’oggi? Voi avete un vostro “dress code” oppure salite sul palco come capita?

Steve: Il look conta moltissimo perché è la rappresentazione del sé e della band. Noi come gruppo non abbiamo un outfit ben definito, ci piace rappresentarci così come siamo, ognuno con un suo background, sempre attinente allo stile anni ’90.

 

Cosa possono aspettarsi i ragazzi che vengono ad assistere ad un vostro show?

Steve: Sicuramente un bel muro di suono! Se vai a vederti i BS Bone devi aspettarti tanto volume e tanta distorsione. E tanta rabbia certo.

 

Se, fantasticando, poteste scegliere un producer con il quale lavorare, chi scegliereste?

Steve: Terry Date, ha fatto molto per gli anni ‘90 e penso che mi rappresenti al 100%.

 

E con quale musicista/gruppo realizzereste invece una canzone (o un remix) assieme?

Steve: Ho sempre sognato una collaborazione con Philip Anselmo.

 

Prima abbiamo parlato dei gruppi ai quali vi ispirate di più per il genere che fate. Ora invece vorrei parlare dei gruppi che vi hanno cambiato la vita, anche di tutt’altro genere. Quali sono i vostri gruppi o cantanti preferiti e quali vi hanno spinto a voler diventare musicisti?

Vyper: Duff McKagan dei Gn’R, Rachel Bolan degli Skid Row e Nikki Sixx! Successivamente sono rimasto folgorato dagli Hardcore Superstar.

Steve: Spazio molto tra i generi, Pantera in primis, però musicalmente Joe Bonamassa mi ha ispirato un sacco.

 

A livello di musicisti, qual è il vostro sogno nel cassetto?

Steve: Palchi internazionali e collaborazioni con grandi artisti.

Leo: Sicuramente sarebbe fantastico prendere parte a qualche gran Festival su qualche grande palco internazionale, oppure di collaborare con qualche grande artista affermato”.

 

Album (o gruppo) straniero da consigliare ad un amico

Leo: Qui i lavori o le band da consigliare sarebbero davvero davvero tante; uno di questi che mi viene in mente potrebbe sicuramente essere “Deadwing”, album dei Porcupine Tree uscito nel 2005. Steve: Nebula (ma anche i nuovi Falsehead).

 

Album (o gruppo) italiano da consigliare ad un amico

Leo: Di album ce ne sono diversi, sicuramente non posso non citare “Volevo Magia”, ultimo lavoro in studio dei Verdena.

Vyper: Gli “Speed Stroke” dalla Romagna; per restare nel nostro filone ci sono i Black Elephant con cui abbiamo avuto il piacere di condividere il palco quest’estate.

 

Album (o gruppo) in cui quale avresti voluto suonare

Vyper: Appetite for Destruction!!!

 

Ultimo album (o gruppo) ascoltato

Leo: Qualche giorno fa ho riascoltato un album che mi piace molto, si tratta di “Thinking in textures” di Chet Faker, un gran bel disco”.

Vyper: “Gravity X” degli svedesi “Truckfighters”.

 

Ultima cosa: lasciate un breve messaggio di saluto che possa anche convincere le persone ad ascoltarvi.

Steve: Se ami gli anni ‘90, se sei incazzato e vuoi rilassare i nervi con altri nervi tesi, beh, i BS Bone possono aiutarti!

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