Abbiamo passato una serata, prima del loro concerto al Bloom di Mezzago, a fare due chiacchiere con gli StormO, band hardcore screamo nativa di Feltre con 4 dischi all’attivo e un gran seguito nell’ambiente sia in Italia che all’estero.
Gli StormO sono Luca alla voce, Giacomo alla chitarra, Federico al basso e Stefano alla batteria.
Ciao ragazzi e grazie per averci concesso questa intervista!
Partiamo dall’inizio quando vi siete formati; avevate un progetto ben definito di cosa volevate fare? un genere (o più propriamente il MISTO di generi che il vostro primo (CAPO)lavoro racchiude) che vi eravate prefissati?
Luca – non avevamo un’idea progettuale delimitata. Ci conosciamo da quando eravamo ragazzi, avevamo tutti la passione per la musica e ci trovavamo per suonare (anche in band diverse). Abbiamo quindi registrato il primo disco che è venuto quasi un po’ a caso (lo abbiamo fatto praticamente in una settimana) e poi ho deciso di andare a vivere a Utrecht! Una volta rientrato abbiamo fatto uscire il disco e iniziato a fare qualche live ma senza alcuna pretesa né obiettivi particolari.
Avete avuto una parentesi di qualche tempo a causa del cambio alla batteria nel 2017. Trovare un elemento che sapesse conciliare brutalità, energia e tecnica non è stato così semplice, ma (per fortuna ndr) alla fine è arrivato il BOMBO (Stefano)! Il suo ingresso nella band ha influenzato (e se si, quanto) la vostra musica? Ed è cambiato anche il vostro approccio dal vivo?
Luca – Non è stato un incastro così semplice in effetti… come detto prima siamo “nati” molto spontaneamente e siamo andati avanti altrettanto spontaneamente. Trovare un sostituto per una band senza una precisa progettualità voleva dire trovare una persona molto adattabile che riuscisse a non far perdere l’amalgama che si era creato. Poi abbiamo trovato Stefano; la prima volta che abbiamo provato è arrivato sapendo TUTTI i pezzi!!! Ed è stato ovviamente subito ingaggiato…
Fede – Per quanto riguarda il cambiamento nella musica e nella composizione effettivamente qualcosa c’è stato. Nel senso che Stefano rispetto a noi è quello che di musica ne sa di più, quindi una volta che improvvisiamo qualcosa LUI capisce esattamente cosa NOI stiamo facendo con il risultato che noi continuiamo a suonare e lui riesce a star dietro perfettamente ai nostri deliri grazie ai frutti dei suoi studi musicali! Tipo “ok ragazzi questo pezzo è in 45/16! Noi gli diciamo ok, ma poi torniamo a suonare senza sapere cosa significhi e va bene così!!!”
Giacomo – diciamo che questo è stato un passaggio obbligato per cui ancora meno semplice. Gabriele era più istintivo meno ragionato! A volte le cose arrivavano anche dalla casualità mentre Stefano ci ha messo molto più raziocinio e anche lavorarci insieme è molto diverso! Dopo che abbiamo provato il pezzo nuovo lui ha bisogno di un secondo momento tutto suo per arrangiare le parti e per svilupparle. Questa comunque è una caratteristica da non sottovalutare perché poi quando ci siamo trovati a dover fare musica durante il lockdown (e quindi sempre a distanza) con Stefano è stato tutto molto lineare e organizzato!
Avete fatto più di 400 concerti e 10 Tour in giro per l’Europa dividendo il palco con band del calibro di Converge, La Dispute e altri mostri sacri del genere, alternandovi tra grandi eventi (il Fluff Fest ad esempio) e piccole realtà (ricordo un concerto a Villa Vegan a Milano e il vostro primo a cui ho assistito allo Chalet Rock Pub); cambia molto per voi la location? Preferite il grande evento oppure la piccola realtà? c’è un concerto in particolare o una situazione o un posto che vi ha lasciato dentro qualcosa per cui rimane indimenticabile?
Luca – il posto non ci interessa. Grande, piccolo, che abbia le pantegane che ti accompagnano sul palco oppure no è uguale.
Fede – quello che ci cambia moltissimo è la risposta del pubblico ed è l’unica cosa che conta per noi. Puoi suonare in un posto minuscolo davanti a 4 persone che sono li per te che si gasano e allora ci gasiamo anche noi e diventa un concertone. Devo dire che amiamo suonare in Italia, ma ci piace moltissimo suonare all’estero perché non sai mai dove sei, se il pubblico di un gruppo italiano che canta in italiano avrà una risposta positiva o negativa, insomma un’incognita totale.
Mi ricordo un concerto a Vilnius in Lituania; headliners, di mercoledì sera, un posto gigantesco, chiedendoci chi ci potesse mai conoscere in Lituania per farci suonare in un locale così grande. Poi la sera sono arrivate circa 500 persone ed è stato incredibile. Mentre in Italia ci è capitato un posto dove ci saranno state 10 persone; abbiamo iniziato a suonare e il locale pian piano si è svuotato… un pezzo ad un certo punto lo abbiamo suonato per NESSUNO… il bello è anche questo!
Giacomo – paradossalmente io sono più per l’anonimo, perché il palco piccolo mi mette molta pressione ma concordo sul fatto che l’importante sia assolutamente il riscontro del pubblico!
Sempre in argomento concerti… Mi parlate di quella serie di live (21 per l’esattezza) in cui avete girato mezza Italia in circa 72 ore suonando nei posti più improbabili di sempre? Come vi è venuta questa idea? E soprattutto quali sono le conclusioni che avete tratto? Lo rifareste?
Fede – l’idea è partita da me… credo abbia avuto un buon successo perché è stata una cosa assurda… il fatto è che finalmente dopo mille casini e mille ritardi (si parla di circa 3 anni) avevamo trovato il batterista e quindi potevamo fare uscire ERE e mi son detto.. “ma perché dopo tutto quello che abbiamo passato dovremmo accontentarci di una sola data come release party… facciamo qualcosa di grosso! Affittiamo un pullmann e facciamo il massimo di date che possiamo fare a Feltre e dintorni…” e gli altri giustamente mi hanno suggerito “ma perché limitarci a Feltre? Cerchiamo di andare in tutti i posti in cui riusciamo ad andare nel minor tempo possibile!!”
E così abbiamo fatto! Come base di partenza abbiamo organizzato 3 date tramite promoter: prima Padova poi Cesena e infine Napoli. In mezzo a queste 3 date abbiamo messo mano ai nostri contatti per cercare di organizzare tutte le altre che si potevano fare in qualsiasi posto. Siamo riusciti ad organizzare dei veri e propri deliri! Tutto è partito da Bolzano a mezzanotte precisa, poi a Feltre in un negozio di dischi (in acustico!!!! Da non ripetere MAI) poi ancora in una sala Slot… a Bologna e Roma abbiamo suonato in salotto a casa di amici. A Comacchio alle 3 del pomeriggio in una sala prove minuscola all’interno di una cascina! A livello umano penso sia stata la cosa più bella che abbiamo fatto anche perché via via si sono aggiunti amici che a turno ci hanno fatto da driver, da tecnici della batteria ecc… e alla fine siamo riusciti ad arrivare a Napoli!!!! Comunque tranquilli che… NON LO RIFAREMO!
Arriviamo a Finis Terrae, nel 2019. Intanto devo dire che mi sembra un risultato titanico l’aver concepito un nuovo lavoro (e soprattutto di questo calibro) in un solo anno circa da quando Stefano si è unito a voi considerando sia i vostri impegni dal vivo che soprattutto la vostra situazione “logistica” che non facilita di certo un ritrovo costante per provare. Come diavolo avete fatto????
Fede – Stefano veniva su da noi a Feltre e ci facevamo dei week end di prove davvero intensivi… dal venerdì alla domenica tutto il giorno fino alla sera tardi… poi una volta che avevamo un pezzo pronto adottavamo la tecnica “no means no” (punk band canadese) per cui lo facevamo dal vivo per capire se piaceva, se c’era qualcosa da modificare e così via. P.s. anche queste sessioni di prove intensive non vorremmo rifarle mai più!!
E finiamo con Endocannibalismo che è uscito quest’anno. Un disco che per diversi tratti cambia decisamente rispetto a tutti i precedenti lavori, anche come suoni. Avete in progetto un cambiamento verso sonorità diverse oppure è una normale evoluzione che è anche coerente con la vostra maturazione sia dal punto di vista compositivo che di esperienze in giro per l’Europa?
Luca – Fondamentalmente abbiamo capito che vorremmo fare qualcosa di un po’ più semplice ma più incisivo e grezzo… insomma vorremmo essere decisamente più diretti con meno fronzoli e ancora più sostanza.
Fede – sono tutte sfaccettature… cerchiamo sempre di inserire tutto quello che ascoltiamo nei nostri pezzi e miscelarle per vedere cosa viene fuori. Anche a livello di suoni volevamo qualcosa di diverso. Cercare di evolversi è naturale, ma soprattutto la cosa più importante è non annoiarsi! Ormai sono diversi anni che suoniamo insieme e ogni cambiamento è quasi naturale ma per tutto l’insieme della band, non singolarmente!
Giacomo – La scommessa di quello che sarà il nostro nuovo disco è di creare un’alternanza ancora più marcata… pianissimo/fortissimo, super semplice / iper complesso, con una dinamica in continua altalenanza! Cercare di andare a togliere alcune cose e farne emergere altre che magari prima non abbiamo fatto emergere anche in termini di arrangiamento!
È arrivata la pizza per cui rimane solo da elencare tutte le date del Tour e attendere il live!
13/10/2023 IT Mezzago Bloom
14/10/2023 IT Treviso CS Django
15/10/2023 AT Graz Sub Graz
16/10/2023 SI Ljubljana Channel Zero
17/10/2023 HU Budapest Durer Kert
18/10/2023 AT Linz Riot Over Linz Festival
19/10/2023 DE Karlsruhe P8
20/10/2023 BE Bruges Snuffel Hostel
21/10/2023 NL Rotterdam Left Of The Dial Festival
22/10/2023 DE Aachen AZ Aachen
23/10/2023 DE Hamburg Hafenklang
24/10/2023 DE Berlin Urban Spree
25/10/2023 CZ Ostrava Barrak Club
26/10/2023 SK Bardejov Basta
27/10/2023 HR Zagreb Reciklaonica
28/10/2023 HR Pula Monte Paradiso
03/11/2023 IT Busto Arsizio Circolo Gagarin
04/11/2023 IT Savona Raindogs
10/11/2023 IT Modena La Tenda
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