Un concerto speciale, quello che Gianluca Grignani ha tenuto al Fabrique di Milano domenica 16 ottobre. Un live per celebrare La Fabbrica di Plastica, album del 1996, che all’epoca spiazzò critica e pubblico ma che oggi si rivela un simbolo di indipendenza musicale. E la venue del Fabrique non è casuale, ma scelta con cura per rendere l’evento più accessibile, sia in termini di prezzo che di esperienza.
La Fabbrica di Plastica di Gianluca Grignani (Polygram, 1996) rappresentò una rivoluzione musicale che spiazzò il mercato, il pubblico e la critica con un disco audace, ruvido e sfacciato e che oggi è considerato da 3 generazioni un simbolo di indipendenza musicale, avendo sradicato il recinto della libertà artistica, lasciandola libera di trovare la propria identità.
Prodotto da Barley Arts e Falco a Metà Srl, il concerto è un’occasione unica per rivivere l’atmosfera di uno dei dischi più folli e più indisciplinati, tra i più amati del rock italiano, nella dimensione di allora, quella del club, con tutto il pubblico in piedi e stretto in un unico abbraccio con il cantautore elettrico, in una location scelta apposta per chi lo ha sostenuto sin dall’inizio.
In scaletta tutti i brani contenuti ne “La Fabbrica di Plastica“, ma naturalmente non sono mancati anche i grandi successi che hanno segnato la carriera di Gianluca Grignani.
“Ricordo che quando più di 25 anni fa finimmo di registrare il disco, la notte lo riascoltai nel buio dello studio, in cui erano accese solo le luci delle macchine, un bellissimo spettacolo a vedersi. Considerata la natura dell’album, dentro di me ero convinto che non avrei fatto più questo lavoro – ricorda Gianluca Grignani – Alla fine ha prevalso l’istinto. Ero pronto all’inevitabile, ma la gente ha deciso per me. Questo disco è per la gente, perché in fondo parla di loro e di me. Ed è proprio per questo che mi piacerebbe ripetere questo spettacolo in una dimensione sempre diversa ma accessibile in termini di prezzo e mantenendo l’intenzione di realizzare un concerto reale, senza troppi fronzoli in cui a parlare è solo la musica, che, rispetto a quello che immaginavo, assomiglia molto di più alla gente. Sarà un “Ritorno al futuro” per un disco che cambia il passato e torna dal 1996 più attuale che mai. Grazie, ve lo devo”.
Sul palco, insieme al cantautore milanese, la band composta da Salvatore Cafiero (chitarre), Andrea Fagiuoli (basso), Claudio Miele (batterie), Enrico Magnanini (tastiere) e Lorenzo Mercuriali (percussioni), che lo ha accompagnato nell’ultimo tour “Living rock and roll tour 2022”.